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Edilizia: Ance prevede una brusca contrazione dell'occupazione

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Edilizia: Brancaccio (Ance), 'a rischio migliaia di posti tra Pnrr fermo e bonus sospesi'

"Temiamo il crollo del settore". E' quanto dice Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, in un'intervista su 'Repubblica'. "Noi - spiega - avevamo stimato che purtroppo nel 2024 il Pnrr non sarebbe riuscito a bilanciare la brusca frenata della riqualificazione energetica. I segnali dei primi mesi del 2024 danno ancora una crescita del settore, ma crediamo che sia l’onda lunga. Già rileviamo alcuni segnali negativi, un deciso calo delle ore lavorate, insieme alla restrizione del credito e a grandi ritardi nei pagamenti" soprattutto, indica, "da parte degli enti pubblici. Intanto le nostre imprese devono ancora incassare le risorse previste dal Dl Aiuti per il caro-materiali nel 2022".

Inoltre, prosegue, "gli enti locali sono disperati: sostengono che i pagamenti del Pnrr da parte dello Stato non arrivano con la dovuta celerità. Secondo noi anche le richieste partono con un certo ritardo, per via della complessità della piattaforma ReGiS. Però vorremmo un po’ di chiarezza: abbiamo letto che il Mef dice che si sta spendendo troppo poco, i Comuni dicono che non arrivano i soldi, in mezzo ci sono le imprese: qual è l’anello della catena dove si blocca il meccanismo? Così però le imprese non riescono a proseguire i lavori. Ma ci preoccupa ancora di più l’assenza di programmazione: auspichiamo che nel Def ci sia una visione di medio lungo periodo. Dopo il Pnrr cosa ci aspetta?".

Un altro problema, spiega ancora Brancaccio, è "quello della manodopera" in quanto "se le nostre imprese venissero pagate puntualmente i lavori potrebbero continuare tranquillamente. E se ci fosse una programmazione di quello che avverrà in tema di riqualificazione urbana dopo il Pnrr, riusciremmo a diventare attrattivi per i giovani, che hanno smesso di guardare con interesse al nostro settore negli anni della crisi, quando tutto era fermo. Nel frattempo, servirebbe un’accelerazione e una semplificazione delle procedure per la qualificazione e l’ingresso della manodopera qualificata straniera. Noi abbiamo un progetto con la Tunisia per 2.000 lavoratori: è la strada giusta. Ma soprattutto bisogna avere chiara la visione che questo Paese avrà per i prossimi anni per il settore edilizio", conclude.

14 Agosto
Autore
Eugenio Scribani

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