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Blitz antidroga in diverse regioni, 40 gli arresti

Auto Carabinieri

L’operazione “Family & Friends” dei Carabinieri riguarda la Sardegna ma anche Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo 

Sono quaranta i presunti appartenenti a un’organizzazione criminale, specializzata nel traffico internazionale di stupefacenti, arrestati nell'ambito dell'operazione "Family & Friends”, che ha portato nelle prime ore di questa mattina all’esecuzione di un’ordinanza cautelare con l’impiego di oltre 300 carabinieri nelle città di Quartu Sant’Elena (Cagliari), Cagliari, Sassari e Nuoro, oltre che in diverse città della penisola, tra Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo, coordinata dalla Dda del capoluogo sardo. Riguardo ai provvedimenti restrittivi si tratta di 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 17 arresti domiciliari.

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Benché il grosso del traffico si andasse sviluppando nella città di Cagliari, la base logistica fondamentale dell'illecita attività sarebbe da collocare a Quartu Sant'Elena, così come emerso dagli accertamenti svolti dagli uomini dell’Arma. L'ingente traffico coinvolgeva ogni tipo di droga e vedrebbe il coinvolgimento, fra gli altri, di un 52enne che, secondo i dati finora acquisiti, controllerebbe ampi settori dell'attività di spaccio nell'intera isola, avvalendosi di alcuni collaboratori. E' emerso, nel corso dell'inchiesta, che venivano impiegate schede telefoniche fittiziamente intestate a soggetti pakistani più o meno immaginari ed anche utenze internazionali, in particolare spagnole. La cocaina sarebbe fornita al sodalizio da clan albanesi attivi nella penisola, mentre l'hashish sarebbe di provenienza spagnola e arrivava in Sardegna attraverso pacchi postali ordinari, indirizzati a destinatari inesistenti. Arrivato sul luogo della consegna, l'inconsapevole corriere chiamava quel numero e veniva immediatamente raggiunto dal reale destinatario del pacco, che si presentava col nome fasullo utilizzato per la spedizione.

Il gruppo si sarebbe avvalso anche di negozi specializzati che offrivano un servizio di fermo posta/deposito a pagamento sul presupposto che i gestori del servizio, non essendovi tenuti per legge, non avrebbero controllato il contenuto della merce arrivata al punto di scambio. In uno di questi negozi, nel 2019, sono stati sequestrati ben 86 kg di hashish. Sequestri simili si sono succeduti più volte con grandi risultati, tali da dimostrare quale fosse esattamente il meccanismo di consegna per l’hashish.
Lo snodo fondamentale del movimento delle spedizioni si è dimostrato essere la città di Milano, dove sono stati controllati moltissimi pacchi. Uno di questi, contenente 90 kg di hashish, è stato bloccato e sequestrato il 21 febbraio 2019 a San Donato Milanese, nella sede di un’importante società di corriere espresso, i cui gestori naturalmente non ne conoscevano il contenuto. I referenti sardi del traffico avevano l'abitudine di recarsi nel sud della Spagna con lo scopo – in base a quanto finora emerso – di commissionare e pagare preventivamente le spedizioni dell'hashish. Uno dei diversi casi che è stato possibile ricostruire ha evidenziato come i due corrieri, che viaggiavano in automobile, avessero nascosto trecentomila euro nella ruota di scorta del mezzo. Al pagamento sarebbe seguita in breve tempo la spedizione della sostanza.

Abbastanza simile era il meccanismo utilizzato per l'importazione della cocaina, che farebbe capo ad alcuni albanesi dislocati in varie località del territorio nazionale. Costoro, in base al quadro indiziario, avrebbero preteso sempre il pagamento anticipato della roba e nel giro di un mese avrebbero fatto pervenire la cocaina, mediante corrieri italiani, in genere insospettabili coppie che si assumevano il rischio di viaggiare su auto con doppi fondi contenenti lo stupefacente.

Nel corso dell’indagine è intervenuta la collaborazione della Direzione centrale dei servizi antidroga e di autorità giudiziarie e forze di polizia di altri paesi europei, in particolare la Spagna, alle quali è stato chiesto ausilio per lo svolgimento di attività tecniche e di polizia scientifica, ma anche di vera e propria polizia giudiziaria, attraverso scambio di verbali relativi a servizi di osservazione svolti all’estero nonché inerenti ad arresti e sequestri di sostanze stupefacenti.

20 Novembre
Autore
Redazione

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