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Bonus Edilizi, nuova stretta su Cessione credito e Sconto Fattura

Un cantiere edile

Governo e Tecnici studiano nuovi parametri per diminuire il pericolo truffe sui bonus, ma le nuove regole potrebbero disincentivare non solo i “furbetti”

Se c’è un elemento fondamentale che ha permesso ai bonus edilizi di rivelarsi come veramente attraenti per una platea vasta di utenti, è quella della possibilità di fruire l’agevolazione mediante la cessione del credito o sconto in fattura che si voglia.

Proprio a questa voce, particolarmente attraente per la grande maggioranza degli italiani che altrimenti non riuscirebbero mai ad avvantaggiarsi dei bonus mediante una fruizione in prima persona degli sgravi fiscali nei cinque anni a seguire, i controlli operati da Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, hanno portato alla luce molte truffe.

Motivo per il quale, proprio per diminuire la possibilità di insorgenza di “furbetti”, il regolamento è stato più volte rivisto. A scapito, a volte, anche degli onesti.

A quanto pare, per quanto riguarda il Superbonus ma anche per gli altri bonus edilizi, le regole per la cessione del credito potrebbero cambiare di nuovo, coinvolgendo tutte le agevolazioni (dai bonus edilizi a quelli fiscali e per il lavoro).

Nel decreto Sostegni ter, che è sul tavolo del Governo e della commissione di tecnici, sono al vaglio nuove modifiche.

Il Governo ha infatti intenzione di procedere con una vera e propria stretta nei confronti di imprese e contribuenti che intendono avvalersi dei bonus statali riconosciuti in ambito edilizio, fiscale e non solo.

Per evitare frodi e ridurre al minimo il rischio di raggiri ai danni dell’Erario, nel nuovo decreto Sostegni ter sono stati inseriti diversi paletti relativi alla cessione del credito e allo sconto in fattura.

Qualora la bozza del testo di legge venisse approvata così com’è, infatti, ai contribuenti e le imprese che richiedono e ottengono le agevolazioni sarà permesso cedere il credito (o chiedere lo sconto al momento dell’acquisto) una sola volta. In questo modo si vuole evitare il ricorso al diffusissimo meccanismo elusivo dello scambio fatture – spesso tra imprese – di lavori mai eseguiti, che è stato sventato più volte dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza.

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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