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Bonus edilizia, truffe per 800 milioni

calcolatrice alla mano

L'agenzia delle Entrate evidenzia il dato relativo alle frodi che ammontano a 80 milioni di euro

"Per avere un quadro complessivo occorre attendere le dichiarazioni dei redditi relative al 2020, i cui termini scadranno il prossimo 30 novembre. Dagli ultimi dati pubblicati da Enea, riferiti solo al Superbonus 110%, emerge comunque un ampio utilizzo: quasi 11 miliardi di detrazioni previste a fine lavori. Come Agenzia abbiamo le cifre relative alla cessione di questi crediti di imposta e allo sconto in fattura". Così in una intervista al 'Sole 24 Ore' il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, il quale spiega come "nel complesso, al 30 settembre scorso, parliamo di circa 2 milioni e mezzo di operazioni comunicate all'Agenzia, per un controvalore di oltre 19 miliardi. Un terzo, 6 miliardi e mezzo, è riferito al Superbonus 110% (ecobonus e sismabonus)".

Ruffini indica come "per limitare fenomeni patologici il Legislatore ha previsto per i bonus 110% che sia un tecnico ad attestare anche la congruità dei costi. Per gli altri bonus, in assenza di una norma analoga, la migliore difesa è sempre la possibilità di scegliere chi offre le condizioni migliori". Quanto ai 'furbetti' dei bonus, Ruffini spiega come "con un'intensa e complessa attività di analisi dei dati a nostra disposizione abbiamo intercettato sul nascere numerose cessioni di crediti caratterizzati da evidenti elementi di frode. In particolare, sono stati individuati circa 800 milioni di euro di crediti dei quali risulta pressoché certa l'inesistenza".

"Ma ovviamente non può bastare. Non dimentichiamo che queste agevolazioni sono state introdotte in pieno periodo emergenziale, quando la priorità era accelerare il più possibile l'immissione di liquidità nel sistema economico. In altri termini, il Legislatore ha puntato maggiormente su controlli ex-post, sebbene le frodi a cui stiamo assistendo dimostrino che questi controlli hanno un'efficacia limitata" afferma.
Materialmente come vengono realizzate queste frodi? "Con le analisi effettuate dall'Agenzia abbiamo intercettato numerose cessioni di crediti inesistenti, soprattutto riferiti a interventi edilizi non effettuati. In altri casi ancora, - spiega Ruffini - abbiamo rilevato la cessione di crediti inesistenti riferiti a lavori fittiziamente realizzati addirittura in favore di persone inconsapevoli, che si sono ritrovate nel loro cassetto fiscale fatture relative a opere mai eseguite".

"Questi crediti fittizi possono poi essere oggetto - prosegue - di successive 'movimentazioni' e alla fine ceduti a intermediari e quindi monetizzati. Si tratta di operazioni 'raffinate', che richiedono un certo know how e attuate attraverso strutturate organizzazioni fraudolente. Fenomeni peraltro che si aggiungono a quello segnalato dalla Uif di Banca d'Italia, ovvero il rischio che i crediti in questione vengano acquistati mediante l'impiego di capitali di origine illecita per reinserirli nel circuito legale".

Parte di questi soldi potrebbero essere finiti in mano al crimine organizzato? "Purtroppo non possiamo escluderlo" replica Ruffini che indica come "le possibili soluzioni tecniche sono varie. So che il Governo è già al lavoro per intervenire dal punto di vista normativo e agevolare sistematici interventi preventivi prima che si realizzino gli illeciti. Altrimenti rincorrere il denaro in un secondo momento diventa difficile" conclude.
 

2 anni fa
Autore
Luciano Razzano

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