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Nazionale, dopo Ranieri anche Pioli si tira indietro

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L'ex allenatore della Roma conferma la scelta di passare dietro alla scrivania, l'ex Milan invece ha promesso di tornare alla Fiorentina

Si fa in salita la strada che porta al dopo Spalletti in Nazionale. Esonerato il CT che era stato richiamato a risollevare le sorti dell'Italia, Gravina si è visto dire di no prima da Ranieri e poi da Pioli. Restano le piste che portano a Gattuso, a De Rossi e a Cannavaro. Difficilissimo per come sono i rapporti con lo stesso Gravina, il ritorno di ROberto Mancini. Claudio Ranieri non sarà il ct della Nazionale. L'ex allenatore della Roma ha detto dunque no alla proposta di guidare gli azzurri dopo l'esonero di Luciano Spalletti.

A quanto apprende l'Adnkronos il 73enne tecnico ha rinunciato preferendo dedicarsi a tempo pieno al ruolo di advisor della Roma.

Ranieri lo ha comunicato al presidente della Figc Gabriele Gravina che nei giorni scorsi aveva ricevuto l'ok di Dan Friedkin per ricoprire il doppio ruolo. Lo stesso Gravina aveva sottoposto a Friedkin un memorandum con i chiarimenti richiesti che avrebbero reso compatibili i due incarichi. Ranieri si era detto entusiasta ma poi ha ritenuto di non percorrere più questa strada per dedicarsi anima e corpo alla causa giallorossa.

Delusione in Figc, il messaggio di Ranieri a Gravina
In Figc trapela delusione per il no di Ranieri. Il tecnico dopo aver riflettuto nella notte ha mandato un messaggio a Gravina con scritto: "Non me la sento". L'ex tecnico della Roma era la prima scelta per sostituire Luciano Spalletti. 

Chi sarà il prossimo ct dell'Italia? Dopo il rifiuto di Claudio Ranieri di oggi, martedì 10 giugno, che ha scelto di restare alla Roma nel ruolo di dirigente piuttosto che allenare la Nazionale, si è riaperto il casting. Quello del tecnico testaccino era infatti il primo nome sulla lista di Gravina, ma non l'unico. In queste ore la Federazione sta valutando tutti i profili disponibile per scegliere l'adeguato erede di Luciano Spalletti, esonerato dopo la debacle con la Norvegia, nella prima giornata delle qualificazioni ai Mondiali del 2026.

Nazionale, tutti i nomi per il nuovo ct
Tanti i nomi sul tavolo di Gravina, in queste ore chiamato a scegliere il nuovo ct della Nazionale italiana. In pole position c'è Stefano Pioli, ex allenatore del Milan, oggi in Arabia Saudita all'Al Nassr. Il suo profilo è uno dei più apprezzati per livello di gioco e capacità di gestione del gruppo, requisito fondamentale per un commissario tecnico. Più defilato, ma con quotazioni in risalita, c'è Roberto Mancini. L'ex ct, protagonista dell'Europeo vinto nel 2021, ma anche della delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022, è libero dopo l'esperienza, fallimentare, da allenatore dell'Arabia Saudita.

In questo caso l'ostacolo maggiore sarebbero i rapporti, deteriorati con Gravina dopo l'addio alla Nazionale, una crepa da ricomporre. Più staccati, in queste ore, i profili di alcuni ex campioni del mondo oggi in panchina: Daniele De Rossi, Gennaro Gattuso, Fabio Cannavaro. Bandiere azzurre, ma giudicati con poca esperienza o 'curriculum' per guidare la Nazionale italiana.

Il casting per il nuovo CT

L'esonero di Luciano Spalletti ha aperto il casting per il nuovo allenatore della Nazionale, dopo che il presidente della Figc Gabriele Gravina ha incassato il no di Claudio Ranieri, prima scelta per succedere all'ex tecnico, tra le altre, del Napoli. Tanti i nomi che stanno circolando, con Stefano Pioli che sembra in pole, seguito, a distanza, da Roberto Mancini e da alcuni protagonisti del Mondiale vinto nel 2006.

Daniele De Rossi, Fabio Cannavaro, Gennaro Gatturo. In queste ore si sta facendo largo l'idea di affidare la panchina a un ex grande calciatore, che ha intrapreso una nuova carriera in panchina, per ridare alla Nazionale idee e spirito di appartenenza: ""Senza metterli in ordine di capacità o preferenza, per me Cannavaro, Gattuso e De Rossi sono perfetti per sostituire Spalletti: porterebbero finalmente una ventata nuova, poi conoscono bene l'ambiente ma soprattutto hanno fatto la storia", ha detto all'Adnkronos Marco Materazzi, ex difensore anche lui campione del mondo del 2006.

Sul momento che la Nazionale sta vivendo, Materazzi chiede unità: "In un momento difficile come questo non si può cercare un colpevole, non bisogna dare la colpa ai giocatori o all'allenatore: non è mai colpa di qualcuno in particolare, bisogna rimanere uniti per il bene della Nazionale perché quando siamo uniti siamo più forti".

 

10 Giugno
Autore
Redazione

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