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Nel 2023 sono stati 176 gli incidenti mortali nelle costruzioni

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Il settore dell'edilizia si cooferma come il più pericoloso anche se non il più rischioso

"L’analisi per settore di attività economica dell’Industria e servizi evidenzia che, purtroppo, i settori più rischiosi sono sempre gli stessi e su questi dobbiamo insistere. In relazione agli infortuni con esito mortale in occasione di lavoro nei vari settori dell’attività economica, nel 2023 si registrano 176 casi nelle costruzioni e 125 nel trasporto". Così il presidente dell'Inail, Fabrizio D'Ascenzo, alla presentazione della Relazione annuale 2023 dell'Istituto alla Camera dei Deputati.

Il 79,2% degli infortuni in complesso del 2023 si concentra nella gestione assicurativa Industria e servizi, il 4,5% in Agricoltura e il 16,3% nel conto Stato (per quest’ultima circa sette infortuni su 10 riguardano gli studenti delle scuole pubbliche statali). Mentre nell’Industria e servizi si assiste, tra il 2022 e il 2023, a una riduzione degli infortuni (-19,8%), si osservano lievi aumenti in Agricoltura (+0,1%) e nel conto Stato (+1,8%, sintesi di una diminuzione per i dipendenti statali e di un aumento per gli studenti delle scuole/università statali, anche a causa dell’effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta dall’art. 18 del decreto legge n. 48/2023). Anche per i casi mortali il maggior numero di denunce si concentra nell’Industria e servizi (85,3%), seguita dall’Agricoltura (11,6%) e dal conto Stato (3,1%). E' quanto emerge dalla relazione annuale Inail 2023, presentata oggi alla Camera dei Deputati.

L’analisi per settore di attività economica della gestione Industria e servizi evidenzia, al netto dei casi non codificati, che un quarto degli infortuni in occasione di lavoro del 2023 è concentrato nel comparto manifatturiero, seguito da sanità e assistenza sociale (14%), costruzioni (13%), trasporto e magazzinaggio (12%) e commercio (11%).

Quasi tutti i settori sono in calo rispetto al 2022, in particolare la Sanità e assistenza sociale, che scende dai circa 135mila casi del 2022 ai quasi 44mila del 2023 (-67,5%), dopo aver registrato il picco di 157mila infortuni nel 2020 a causa degli infortuni sul lavoro da Covid-19. Il più elevato numero di decessi in occasione di lavoro si registra nelle costruzioni (176 casi, in linea con i 175 del 2022), nel trasporto e magazzinaggio (125, -17 decessi) e nel comparto manifatturiero (111, -11). La Sanità e assistenza sociale, con 14 decessi, è in calo rispetto ai 29 del 2022 e, soprattutto, rispetto ai 200 denunciati nel 2020, nella fase più acuta della pandemia.

14 Ottobre
Autore
Eugenio Scribani

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