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Allarme carceri per eccessivo numero di detenuti

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Mara Carfagna intanto pensa a nuove norme per donne incinte o madri di neonati detenute

L'ex Ministro forzista, oggi presidente di Azione, Mara Carfagna ha parlato di carcere e in particolare del regime detentivo per madri di neonati e donne incinta alla luce del DL elaborato: “Stupisce che un governo che esalta la maternità e il garantismo promuova una norma che consentirà alla magistratura di tenere in carcere donne incinte, anche al nono mese, o madri di figli con meno di un anno di età. Il tutto sfidando il rischio che queste donne partoriscano dietro le sbarre e che ai loro bambini venga negata l’immediata assistenza neonatale”. 

“I bambini in ogni caso non hanno colpe, pensare che possano crescere in carcere solo perché la loro madre ha commesso un reato è una crudeltà inutile. Se davvero vogliono stroncare i racket del borseggio e del furto ne colpiscano i capi, che di sicuro non sono le donne incinte o i loro neonati. Ci sono casi, anche recenti, di giovanissime incinte costrette a rubare e picchiate se non lo fanno. Arrestare loro e non i loro aguzzini - conclude Carfagna - è una prova di debolezza, non di forza dello Stato”.

Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra invece punta il dito su 'alto numero suicidi e aumento ingressi': "Il sovraffollamento delle carceri è un male cronico e nasce da lontano, all’inizio degli anni ‘90. Quindi nessuno ne attribuisce la colpa al governo di turno. Però, nell’ultimo anno i detenuti sono aumentati di 331 unità al mese, e con questo ritmo supereremo sicuramente le 65 mila presenze entro la fine dell’anno. E aumentano perché il governo Meloni in questo anno e mezzo ha approvato provvedimenti, dal decreto Rave a quello Caivano fino all’ultimo decreto sicurezza in via di approvazione, che hanno introdotto nuovi reati che hanno portato più persone nelle carceri, e non ha adottato nessun provvedimento per svuotarle". "Per non parlare poi del carcere per gli eco attivisti. E qui di chi è la colpa è evidente. È l’effetto della cosiddetta pan-penalizzazione, la tendenza cioè a far rientrare tutto in un’ottica punitiva. La destra criminalizza tutto, e l’unica soluzione che trova è aprire le porte del carcere. Il sottosegretario Delmastro invece di prendersela sempre con quelli che c’erano prima, cavallo di battaglia di Giorgia Meloni, risponda di quello che sta facendo l’esecutivo in cui siede. Sull’alto numero di suicidi e sull’aumento degli ingressi in carcere incidono le politiche penali del governo della destra e non di quelli che c’erano prima", conclude Cucchi.

9 Luglio
Autore
Eugenio Scribani

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