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Balneari: verso dl salva-infrazioni per uscire da impasse

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Prosegue l'interlocuzione tra il Governo e l'UE che ha segnalato l'unicità della situazione italiana

Governo alla ricerca di soluzioni per sciogliere l'intricato nodo dei balneari. Nel ventaglio delle ipotesi anche una proroga di tutte le concessioni fino al 31 dicembre del 2025: ma si tratterebbe solo di una delle possibili carte sul tavolo per guadagnare tempo nel braccio di ferro con l'Europa. Il periodo cerchiato di rosso sul calendario sarà quello tra la fine di agosto e l'inizio di settembre: in quei giorni, infatti, l'esecutivo dovrebbe varare un decreto salva-infrazioni sulla scia del provvedimento approvato l'anno scorso. Sarà quella, probabilmente, la cornice normativa nella quale il governo si muoverà per mettere mano al dossier balneari. Nell'eventuale dl, ovviamente, entreranno solo provvedimenti concordati con la Commissione europea: l'interlocuzione tra Palazzo Chigi e Bruxelles prosegue, ma potrebbe interrompersi in caso di deferimento dell'Italia davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea.

Nei mesi scorsi la Commissione ha invia un parere motivato all'Italia, come atto preliminare prima del deferimento alla Corte. Stando alle leggi europee, con il parere motivato la Ue fissa una scadenza entro la quale lo Stato membro ha il dovere di conformarsi al diritto dell'Unione (nel caso dei balneari, alla direttiva Bolkestein). Se lo Stato membro non si adegua entro la scadenza fissata, la Commissione può adire la Corte di giustizia dell'Unione europea ai sensi dell'articolo 258 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea

12 Agosto
Autore
Luciano Razzano

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