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Covid, a Trieste pochi vaccinati e tanti contagi

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Gli anestesisti segnalano come in città, a fronte di medie basse di vaccinazioni, 1 su 3, i contagi si stanno impennando

Dopo sei mesi gli anticorpi generati dal vaccino anticovid si dimezzano ma restano comunque sufficienti ad evitare che la malattia si manifesti in forma violenta. Questi sono i dati che stanno mergendo in questi giorni e segnalati anche da Report.

Se non ci si vaccina però il Covid è capace come a marzo 2020 di diffondersi in maniera esponenziale e di fare vittime. A testimoniarlo sono i dati di Trieste dove gli anestesiti segnalano l'impennata dei casi e dei ricoveri a fronte di un tasso di vaccinati fermo intorno al 30%.

"C'è una situazione di gravità e fragilità del Nord Est dove Trieste dimostra chiaramente quello che la comunità scientifica dice da tempo, ovvero che laddove il tasso di vaccinazione è basso, a Trieste 1 cittadino su 3 non è vaccinato, si assiste ad una impennata di contagi dove ci sono fenomeni di assembramenti, come le manifestazioni e i cortei. In queste situazioni si impenna il tasso di incidenza, infatti da una media nazionale di 50 casi su 100mila, a Trieste siamo a 350 su 100mila". Così Alberto Peratoner, presidente del sindacato degli anestesisti rianimatori Aaroi-Emac del Friuli Venezia Giulia ospite di 'Radio Anch'io' su Rai Radio1.

"Le terapie intensive reggono - ha precisato Peratoner - abbiamo la giusta attenzione all'aumento dei numeri, ma il sistema sta tenendo. Sono i pronto soccorso che sono più sotto attacco per il grosso flusso di pazienti che però grazie ai vaccini hanno una patologia medio-grave".

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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