Ecobonus ok, ma al 100% e solo per i redditi bassi
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Sparisce il 110% mentre la copertura totale dell'importo sarà riservata solo in presenza di alcuni requisiti
Grazie alla rimodulazione degli obiettivi del PNRR proposta dal governo Meloni l’Ecobonus continuerà ad esistere anche se molto differente da come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.
La nuova misura fa parte del piano RepowerEu, il nuovo capitolo del Pnrr dedicato alla transizione energetica, che vale oltre 19 miliardi e fa parte della rimodulazione del Piano presentata dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto.
In tale rimodulazione, innanzitutto, da 110% il nuovo Ecobonus diventa 100% e con sconto in fattura per i redditi bassi.
Un nuovo bonus casa, pari al 100 per cento della spesa sostenuta, per i titolari di redditi bassi, con possibilità di beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito in alternativa all'utilizzo in detrazione.
La proposta di legge è stata presentata in Commissione Finanze della Camera dalla Lega.
Le aliquote previste dal nuovo Bonus Casa sono due; una pari al 60 per cento nella generalità dei casi e innalzata fino a coprire l’intero importo della spesa sostenuta per i lavori in casa in presenza di specifiche condizioni.
Introdurre un contributo per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio, anche considerando le previsioni e gli obblighi in discussione in sede comunitaria nell’ambito della Direttiva “case green”, agevolare i contribuenti in difficoltà economia e stabilire un incentivo non più straordinario per le ristrutturazioni edilizie.
Il nuovo bonus casa, al posto di quelli esistenti, è quindi una delle misure che potrebbero trovare spazio in vista della discussione sulle riforme in materia di fisco da portare a compimento per il prossimo anno, con un occhio di riguardo ai contribuenti con redditi più bassi.
La nuova misura dovrebbe avere valenza per i lavori in casa finalizzati al miglioramento antisismico ed energetico per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2035.
L’aliquota base del nuovo bonus casa sarebbe quindi pari al 60 per cento, da applicare su un massimo di 100.000 euro di spesa, e l’importo riconosciuto potrebbe essere utilizzato in dichiarazione dei redditi in 10 quote annuali.
La percentuale del bonus salirebbe al 100 per cento nel rispetto dei seguenti requisiti:
- lavori effettuati sull’abitazione principale;
- interventi eseguiti da contribuenti con reddito non superiore a 15.000 euro, innalzato secondo i criteri del quoziente familiare già previsti per il superbonus;
- lavori su edifici di classe energetica G, con obbligo di raggiungere la classe E entro il 2035.
Questa l’articolazione del bonus ad aliquota doppia, con beneficio maggiore per i titolari di redditi bassi. In presenza di tutti i requisiti di cui sopra la detrazione potrebbe inoltre essere fruita anche mediante sconto in fattura o cessione del credito.
Per risolvere il problema della totale o parziale incapienza della detrazione IRPEF per i titolari di redditi di importo più basso, la proposta di legge richiama in campo lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Tra le possibili novità, anche la possibilità per le banche e gli intermediari finanziari di erogare prestiti nei confronti dei contribuenti incapienti per il pagamento delle forniture mediante i crediti ricevuti in garanzia.
Agli istituti di credito, per ovviare al problema del raggiungimento del plafond massimo per la compensazione delle somme acquisite, verrebbe inoltre concesso di chiederne il rimborso in almeno tre rate annuali.
La nuova misura fa parte del piano RepowerEu, il nuovo capitolo del Pnrr dedicato alla transizione energetica, che vale oltre 19 miliardi e fa parte della rimodulazione del Piano presentata dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto.
In tale rimodulazione, innanzitutto, da 110% il nuovo Ecobonus diventa 100% e con sconto in fattura per i redditi bassi.
Un nuovo bonus casa, pari al 100 per cento della spesa sostenuta, per i titolari di redditi bassi, con possibilità di beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito in alternativa all'utilizzo in detrazione.
La proposta di legge è stata presentata in Commissione Finanze della Camera dalla Lega.
Le aliquote previste dal nuovo Bonus Casa sono due; una pari al 60 per cento nella generalità dei casi e innalzata fino a coprire l’intero importo della spesa sostenuta per i lavori in casa in presenza di specifiche condizioni.
Introdurre un contributo per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio, anche considerando le previsioni e gli obblighi in discussione in sede comunitaria nell’ambito della Direttiva “case green”, agevolare i contribuenti in difficoltà economia e stabilire un incentivo non più straordinario per le ristrutturazioni edilizie.
Il nuovo bonus casa, al posto di quelli esistenti, è quindi una delle misure che potrebbero trovare spazio in vista della discussione sulle riforme in materia di fisco da portare a compimento per il prossimo anno, con un occhio di riguardo ai contribuenti con redditi più bassi.
La nuova misura dovrebbe avere valenza per i lavori in casa finalizzati al miglioramento antisismico ed energetico per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2035.
L’aliquota base del nuovo bonus casa sarebbe quindi pari al 60 per cento, da applicare su un massimo di 100.000 euro di spesa, e l’importo riconosciuto potrebbe essere utilizzato in dichiarazione dei redditi in 10 quote annuali.
La percentuale del bonus salirebbe al 100 per cento nel rispetto dei seguenti requisiti:
- lavori effettuati sull’abitazione principale;
- interventi eseguiti da contribuenti con reddito non superiore a 15.000 euro, innalzato secondo i criteri del quoziente familiare già previsti per il superbonus;
- lavori su edifici di classe energetica G, con obbligo di raggiungere la classe E entro il 2035.
Questa l’articolazione del bonus ad aliquota doppia, con beneficio maggiore per i titolari di redditi bassi. In presenza di tutti i requisiti di cui sopra la detrazione potrebbe inoltre essere fruita anche mediante sconto in fattura o cessione del credito.
Per risolvere il problema della totale o parziale incapienza della detrazione IRPEF per i titolari di redditi di importo più basso, la proposta di legge richiama in campo lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Tra le possibili novità, anche la possibilità per le banche e gli intermediari finanziari di erogare prestiti nei confronti dei contribuenti incapienti per il pagamento delle forniture mediante i crediti ricevuti in garanzia.
Agli istituti di credito, per ovviare al problema del raggiungimento del plafond massimo per la compensazione delle somme acquisite, verrebbe inoltre concesso di chiederne il rimborso in almeno tre rate annuali.
1 anno fa
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