Edilizia: 200 mila posti a rischio
Preoccupante analisi di Fillea CGIL secondo cui la prospettiva del settore in ottica 2024 non è per nulla buona
Appare un orizzonte decisamente preoccupante quello dipunto dal rapporto di Fillea CGIL enunciato dal segretario generale Alessandro Genovesi nelle scorse ore. Secondo i dati raccolti dal sindacato infatti, il settore ha di fronte una contrazione che porterà una diminuzione sensibile dei lavoratori impegnati nel settore delle costruzioni già al prossimo anno. “Nel 2024 sono a rischio oltre 200mila posti di lavoro in edilizia, tra fine della cessione del credito e dello sconto in fattura, tagli al Pnrr e incertezze nei flussi finanziari, il tutto con il rischio più che concreto di un aumento di contenziosi sia tra privati, imprese e condomini sia tra aziende ed enti locali. Il tutto per le scelte sbagliate di questo Governo”. E' Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil a lanciare l'allarme che chiede all'esecutivo "un intervento urgente per una riforma complessiva degli incentivi edili che per quantità e qualità garantiscano ai redditi più bassi, ai condomini, alle case in classe energetica più bassa, di beneficiare di trasferimenti diretti dal pubblico o della cessione del credito o dello sconto in fattura. Il tutto comprendendo anche una proroga mirata per tutti quei cantieri aperti con le vecchie norme e giunte al 70% dei lavori giù svolti”.
“Dopo il decreto del Governo Meloni di febbraio scorso si sono di fatto cambiate, per l’ennesima volta, le regole sui vari bonus edili, senza politiche alternative e andando a colpire in particolare i soggetti più deboli, con i redditi più bassi e che vivono nelle case più energivore e insicure. Al di là della percentuale infatti, togliere la possibilità di cedere i propri crediti vuol dire permettere solo a chi ha già risorse importanti di poter ristrutturare la propria casa. Inoltre, senza neanche garantire un minimo di proroga ai cantieri in essere, anche a quelli giunti al 60/70% dei lavori svolti, si sono penalizzati proprio quei condomini di periferia che occupano la maggioranza delle maestranze. Risultato: meno case green e molti prossimi contenziosi con i vari condomini.", aggiunge ricordando come a questo si sommino i tagli al Pnrr per oltre 15 miliardi che hanno colpito "lavori già assegnati e cantieri già aperti".
“Il Governo – conclude Genovesi – ha tutti gli strumenti e le disponibilità di finanza pubblica per evitare una crisi annunciata, deve fare però delle scelte e assumere la riqualificazione delle nostre città come grande priorità politica, con meno incentivi a pioggia alle imprese e più politica industriale mirata e coerente con gli obiettivi dell’Agenda Onu sullo sviluppo sostenibile”.
Commenti