Arrestato narcotrafficante latitante tra i cento più pericolosi
Ricercato dal 2021, l'operazione parte da lontano. La sua organizzazione importava cocaina in Italia
A conclusione del complesso iter estradizionale promosso dall’Italia nei confronti della Repubblica Dominicana, è giunto presso lo scalo internazionale di Fiumicino – scortato da personale dell’Interpol – un soggetto ricercato facente parte, sin dal 2021, della lista dei “100 latitanti pericolosi” e destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma al termine delle indagini all’epoca condotte dal G.I.C.O. e dalla Squadra Mobile di Roma.
Giunto sul territorio nazionale, il narcotrafficante dominicano è stato preso in consegna da militari della Guardia di Finanza e personale della Polizia di Frontiera aerea di Fiumicino.
Le odierne attività rappresentano l’epilogo delle indagini operate su delega di questo Ufficio di Procura dal Nucleo di Polizia Economica Finanziaria e dalla Questura di Roma, che avevano portato all’individuazione di un’organizzazione narcotrafficante con base a Roma e ramificazioni all’estero che, forte anche delle cointeressenze con realtà criminali di matrice ‘ndranghetista, era dedita all’importazione di ingenti partite di cocaina dal menzionato Paese caraibico.
Per come emerso alle indagini, gli indagati si avvalevano di “canali di uscita sicuri” presso il porto di Cagliari e l’aeroporto di Milano Malpensa, ove lo stupefacente giungeva occultato all’interno di container commerciali o imbarcato in aeromobili provenienti dall’aeroporto dominicano “La Romana”.
In quel contesto, il principale fornitore del gruppo criminale veniva individuato in un alto Ufficiale della Policia National dominicana il quale, avvalendosi di ulteriori complici di stanza all’interno del menzionato scalo aeroportuale e in altre strutture portuali locali, riusciva a reperire grosse partite di cocaina, delle quali organizzava il carico e la spedizione, eludendo i controlli di polizia.
Il soggetto manteneva, inoltre, stretti contatti con i sodali operanti a Roma, attraverso propri connazionali stabiliti in Veneto, i quali assicuravano un costante raccordo informativo, facilitando la pianificazione e il successivo perfezionamento dei traffici illeciti monitorati.
Nel corso delle indagini venivano complessivamente sottoposti a sequestro oltre Kg. 500 di cocaina e, nell’ottobre 2017, sulla scorta del grave quadro probatorio ricostruito, il Tribunale di Roma emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti degli appartenenti all’organizzazione. L’ufficiale di polizia dominicano, stabilmente dimorante nel Paese caraibico, riusciva a sottrarsi alla cattura, che veniva invece eseguita nei confronti di 19 indagati, successivamente condannati in primo grado sino a 20 anni di reclusione.
Le attività di ricerca - mai interrotte - consentivano, nell’aprile 2023, di trarre in arresto il soggetto grazie alla proficua collaborazione tra la Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura, Interpol e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, finalizzata a fornire alle Autorità del Paese caraibico un adeguato supporto documentale e informativo.
La misura cautelare personale del 2017 era stata emessa nell’ambito della fase delle indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie ed in attesa di giudizio definitivo nei confronti dell’estradato, è doveroso sottolineare che vale la presunzione di non colpevolezza dell’indagato.
Giunto sul territorio nazionale, il narcotrafficante dominicano è stato preso in consegna da militari della Guardia di Finanza e personale della Polizia di Frontiera aerea di Fiumicino.
Le odierne attività rappresentano l’epilogo delle indagini operate su delega di questo Ufficio di Procura dal Nucleo di Polizia Economica Finanziaria e dalla Questura di Roma, che avevano portato all’individuazione di un’organizzazione narcotrafficante con base a Roma e ramificazioni all’estero che, forte anche delle cointeressenze con realtà criminali di matrice ‘ndranghetista, era dedita all’importazione di ingenti partite di cocaina dal menzionato Paese caraibico.
Per come emerso alle indagini, gli indagati si avvalevano di “canali di uscita sicuri” presso il porto di Cagliari e l’aeroporto di Milano Malpensa, ove lo stupefacente giungeva occultato all’interno di container commerciali o imbarcato in aeromobili provenienti dall’aeroporto dominicano “La Romana”.
In quel contesto, il principale fornitore del gruppo criminale veniva individuato in un alto Ufficiale della Policia National dominicana il quale, avvalendosi di ulteriori complici di stanza all’interno del menzionato scalo aeroportuale e in altre strutture portuali locali, riusciva a reperire grosse partite di cocaina, delle quali organizzava il carico e la spedizione, eludendo i controlli di polizia.
Il soggetto manteneva, inoltre, stretti contatti con i sodali operanti a Roma, attraverso propri connazionali stabiliti in Veneto, i quali assicuravano un costante raccordo informativo, facilitando la pianificazione e il successivo perfezionamento dei traffici illeciti monitorati.
Nel corso delle indagini venivano complessivamente sottoposti a sequestro oltre Kg. 500 di cocaina e, nell’ottobre 2017, sulla scorta del grave quadro probatorio ricostruito, il Tribunale di Roma emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti degli appartenenti all’organizzazione. L’ufficiale di polizia dominicano, stabilmente dimorante nel Paese caraibico, riusciva a sottrarsi alla cattura, che veniva invece eseguita nei confronti di 19 indagati, successivamente condannati in primo grado sino a 20 anni di reclusione.
Le attività di ricerca - mai interrotte - consentivano, nell’aprile 2023, di trarre in arresto il soggetto grazie alla proficua collaborazione tra la Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura, Interpol e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, finalizzata a fornire alle Autorità del Paese caraibico un adeguato supporto documentale e informativo.
La misura cautelare personale del 2017 era stata emessa nell’ambito della fase delle indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie ed in attesa di giudizio definitivo nei confronti dell’estradato, è doveroso sottolineare che vale la presunzione di non colpevolezza dell’indagato.
5 Marzo
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