Scuola e Sicurezza sul Lavoro, nel Lazio ultima tappa
Ultima tappa regionale del Forum della prevenzione “Made in Inail” al Galilei di Roma
“Il progresso e la tecnologia hanno aumentato la nostra attenzione e sensibilità rispetto al tema della salute e sicurezza sul lavoro. C’è però ancora tanto da fare, perché nel nostro Paese si continua a morire di lavoro e per il lavoro. Oltre allo sforzo del personale ispettivo e dei magistrati, oltre all’impegno straordinario dell’Inail, che svolge una funzione importante non solo per la prevenzione, ma anche per la riabilitazione e il reinserimento sociale di chi ha subito un infortunio, bisogna rafforzare la formazione dei lavoratori e l’educazione al rischio delle nuove generazioni. Portare la riflessione sulla sicurezza all’interno delle scuole è fondamentale per preparare gli studenti alle sfide che dovranno affrontare nel loro futuro lavorativo e per contribuire alla disseminazione della cultura della prevenzione, che non riguarda solo il mondo del lavoro ma ogni gesto che facciamo nella nostra vita quotidiana”. Lo ha detto ieri mattina il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, intervenendo all’iniziativa su scuola e sicurezza sul lavoro organizzata dalla Direzione Inail del Lazio, ultima tappa regionale del Forum della prevenzione “Made in Inail”, il percorso di riflessione e confronto con istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci di contrasto agli infortuni e alle malattie professionali, che dopo aver attraversato tutta l’Italia si concluderà martedì 24 ottobre con l’evento nazionale in programma nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma.
D’Ascenzo: “L’obiettivo è coinvolgere sempre più studenti”. A ospitare la tappa del Lazio è stata l’Aula magna dell’Itis Galileo Galilei di Roma, una delle più antiche e prestigiose scuole di formazione tecnico-industriale, con cui l’Istituto lo scorso marzo ha sottoscritto un accordo di collaborazione per la realizzazione di iniziative congiunte di promozione e diffusione della cultura della salute e sicurezza tra gli studenti, anche attraverso il ricorso a strumenti didattici innovativi e all’adozione di modalità e linguaggi più vicini ai giovani. La giornata, moderata dalla giornalista Elvira Terranova, si è aperta con i saluti istituzionali di Elisabetta Giustini, dirigente scolastico dell’Itis Galilei, Fabrizio D’Ascenzo, commissario straordinario dell’Inail, Giuseppe Schiboni, assessore al Lavoro, all’Università, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito della Regione Lazio, e Giovanni Conzo, procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Roma. “Il Forum della prevenzione è stato una bellissima occasione per far passare tanti messaggi – ha detto D’Ascenzo – La scuola, in particolare, svolge un ruolo decisivo per sensibilizzare i ragazzi sul valore della sicurezza, la cui importanza deve essere trasmessa fin dall’inizio del percorso di studi. A questo scopo l’Istituto ha già avviato diverse collaborazioni, che dovranno essere ulteriormente allargate per coinvolgere sempre più studenti”.
La ricerca di soluzioni tecnologiche all’avanguardia e il ruolo dell’Istituto. Dopo l’intervento del direttore scientifico dell’IIT di Genova, Giorgio Metta, che ha presentato alcuni dei progetti di ricerca ad alto tasso di innovazione sviluppati negli ultimi anni insieme all’Inail, come la mano protesica di derivazione robotica Hannes e il robot umanoide ergoCub, il direttore centrale Prevenzione, Ester Rotoli, ha descritto il ruolo svolto dall’Inail per incrementare il capitale salute e sicurezza di lavoratori e aziende, a partire dalle micro e piccole imprese che costituiscono il 90% del nostro tessuto produttivo, le numerose iniziative promosse con gli istituti scolastici, utilizzando linguaggi e strumenti diversi come cinema, teatro, fumetti e storytelling per costruire conoscenza, e il Piano triennale della prevenzione 2022-2024, che definisce previsioni di sviluppo delle politiche di medio-lungo periodo, in linea con la Strategia europea per la salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027 e con l’Agenda Onu 2030, mettendo a disposizione strumenti operativi di immediato utilizzo nell’azione di contrasto a infortuni e malattie professionali.
Princigalli: “Progetti mirati per fare in modo che le buone pratiche esistenti diventino cultura”. Commentando i dati sull’andamento infortunistico nel Lazio, che vedono l’edilizia al primo posto per indice di gravità, il direttore regionale Inail, Domenico Princigalli, ha ribadito la necessità che le politiche di prevenzione tengano conto delle caratteristiche del nostro sistema produttivo, composto per la stragrande maggioranza “da realtà imprenditoriali piccole e piccolissime, che hanno maggiori difficoltà a usufruire delle opportunità offerte dall’innovazione digitale e tecnologica, che può fare tanto per prevenire gli infortuni e proteggere i lavoratori dall’insorgere di patologie professionali”. Princigalli ha ricordato anche le numerose sinergie avviate dall’Istituto nel Lazio con specifici accordi stipulati con l’Ufficio scolastico regionale e con il Dipartimento Turismo, Formazione professionale e Lavoro di Roma Capitale, “per realizzare progetti mirati al mondo della scuola e fare in modo che le buone pratiche esistenti diventino cultura, per un modello di sviluppo etico e socialmente responsabile”.
I “serious games” per la simulazione interattiva di situazioni critiche. A conferma dell’efficacia delle iniziative didattiche promosse a livello regionale, l’evento ha dato anche spazio alle testimonianze di alcuni degli studenti dell’Itis Galilei e dell’Istituto tecnico agrario Emilio Sereni, che nell’ambito del progetto “Presenti! A Scuola in sicurezza”, ideato dall’Inail Lazio in attuazione di un protocollo di collaborazione con la Regione e con l’Ufficio scolastico regionale, hanno realizzato due “serious games”, giochi educativi interattivi che bilanciano apprendimento e intrattenimento per simulare situazioni critiche. Nel caso dei due istituti romani, in particolare, i giochi sviluppati affrontano il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e i pericoli presenti in un laboratorio di chimica, attraverso storie articolate in più livelli in cui è necessario prendere decisioni e risolvere problemi.
Tardiola: “Dal dialogo coi ragazzi indicazioni utili per ridisegnare il sistema della formazione”. “All’interno dell’Inail – ha spiegato a questo proposito il direttore generale, Andrea Tardiola – sta crescendo la consapevolezza di doverci dedicare al dialogo con gli studenti, con un linguaggio che per loro sia comprensibile. Nelle 23 tappe regionali del Forum della prevenzione abbiamo ascoltato moltissimi rappresentanti del mondo della scuola, ma è altrettanto importante dare voce ai ragazzi e imparare a discutere con loro. Dall’esperienza di questi studenti, che grazie al coinvolgimento nello sviluppo dei serious games hanno aumentato la propria percezione dei rischi, possiamo trarre indicazioni utili anche per ridisegnare il sistema della formazione alla sicurezza per gli adulti. Occorre infatti trovare il giusto equilibrio tra una formazione frontale in aula, che rischia di essere noiosa e poco efficace, e modalità più innovative che vanno create ex novo”.
Le tavole rotonde sull’educazione al rischio e sulla prevenzione partecipata. Il programma dell’evento è stato completato da due tavole rotonde. La prima, moderata da Elvira Goglia, vicario del direttore regionale Inail Lazio, ha coinvolto il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Paolo Pennesi, e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Anna Paola Sabatini, in una riflessione sull’educazione al rischio nel mondo del lavoro con dirigenti scolastici e docenti di istituti e università che collaborano con l’Inail. Nella seconda, coordinata dal presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail, Guglielmo Loy, Noemi Ranieri, presidente di Enfap Italia, il vicepresidente del Civ, Fabio Pontrandolfi, e i consiglieri Cinzia Frascheri e Sebastiano Calleri si sono confrontati sul tema della prevenzione partecipata e sul ruolo delle parti sociali.
Loy: “Serve una approccio flessibile in grado di adattarsi alle specificità dei percorsi didattici e formativi”. “Questo evento – ha commentato Loy – ha riassunto in maniera molto efficace la volontà degli organi dell’Istituto, compreso il Consiglio di indirizzo e vigilanza, di individuare, dentro una cornice di natura regolativa, politiche attive per l’educazione al rischio e per la promozione della cultura della prevenzione, declinandole tenendo conto di ciò che offre il mondo vasto ed eterogeneo dell’istruzione e del modo in cui gli studenti vivono i processi di approfondimento del tema della sicurezza”. Di qui la necessità, per il presidente del Civ, “di tarare e indirizzare le azioni dell’Inail in modo flessibile, con un approccio in grado di adattarsi alle specificità dei percorsi di istruzione e formazione”.
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