Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Gaza: negoziati a Doha per la regua

gaza-3829378_1280 (2).jpg

Hamas: "Qualsiasi accordo deve prevedere ritiro Israele da Gaza"

"Qualsiasi accordo" con Israele "deve prevedere un cessate il fuoco globale, il ritiro completo da Gaza, il ritorno degli sfollati e la ricostruzione, oltre a un accordo sullo scambio di prigionieri". Ad affermarlo in una dichiarazione diffusa sui social è il membro dell'Ufficio politico di Hamas, Hossam Badran mentre sono in corso a Doha i colloqui per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi. "Hamas vede i negoziati in corso a Doha riguardo al cessate il fuoco e allo scambio di prigionieri da una prospettiva strategica volta a porre fine all'aggressione contro Gaza", spiega Badran. 

Il governo del Qatar ha annunciato che i negoziati in corso a Doha, per ottenere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, riprenderanno oggi venerdì 16 agosto 2024. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Mayed bin Mohamed al Ansari, ha confermato che l'incontro iniziato giovedì 15 agosto è ancora in corso e riprenderà oggi perché gli sforzi congiunti con l'Egitto e gli Stati Uniti “continuano” e “sono determinati a proseguire i loro sforzi” per raggiungere un accordo che includa il rilascio degli ostaggi e permetta l'ingresso degli aiuti umanitari.

Dal canto suo Hosam Badran, membro di spicco dell'ala politica di Hamas, ha sottolineato che “qualsiasi accordo deve prevedere un cessate il fuoco completo, un ritiro completo da Gaza, il ritorno degli sfollati, la ricostruzione e uno scambio di prigionieri”. Il piano annunciato dal presidente Usa Joe Biden per una tregua ruota attorno a tre frasi, la prima delle quali durerebbe sei settimane. In questo arco di tempo, le forze israeliane si ritirerebbero dalle aree popolate di Gaza e ci sarebbe il rilascio di un certo numero di prigionieri palestinesi in cambio della consegna di ostaggi israeliani vulnerabili. In una seconda fase, gli ostaggi rimanenti verrebbero rilasciati per una fine permanente delle ostilità, mentre la terza e ultima fase consisterebbe nella ricostruzione della Striscia e nella consegna dei corpi degli ostaggi deceduti.

Usa: "Inizio promettente"
Di un "inizio promettente" dei colloqui su Gaza a Doha, secondo quanto riferito da 'Al Jazeera', ha parlato la Casa Bianca. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha poi sottolineato che "entrambe le parti devono trovare un compromesso. Entrambe le parti devono mostrare una certa leadership". "A volte, quando si arriva alla fine di un negoziato e si parla dei dettagli, è allora che diventa più difficile", ha detto Kirby auspicando progressi nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Kirby stava rispondendo a una domanda del conduttore della Cnn, che voleva sapere se la posizione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nei negoziati fosse coerente o se avesse ripetutamente spostato i suoi obiettivi. Poiché Israele e Hamas non si parlano direttamente, gli Stati Uniti, il Qatar e l'Egitto agiscono come mediatori.

Tra i partecipanti ai negoziati in Qatar ci sono il capo della Cia William Burns, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel, oltre al capo del servizio segreto estero israeliano Mossad, David Barnea. Hamas non partecipa ai colloqui tuttavia, secondo le informazioni della Dpa, sarà informato “su base continuativa” sul contenuto dei colloqui.

Qatar invita Iran alla calma: "Progressi nei colloqui"
Il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohamed Abdulrahman al-Thani, ha comunicato al capo della diplomazia iraniana ad interim, Ali Bagheri, “la necessità di calma e di de-escalation nella regione”. I due hanno discusso “degli ultimi sviluppi a Gaza e nei Territori palestinesi occupati, dell'evoluzione degli sforzi di mediazione congiunti per porre fine alla guerra nella Striscia e delle attuali tensioni in Medio Oriente”, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri del Qatar pubblicata sul suo sito di social network X.

"Hamas ritiene che qualsiasi negoziato debba basarsi su un piano chiaro per attuare quanto concordato in precedenza. L'ostacolo al raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza è la continua evasione israeliana", sottolinea ancora. Hamas non partecipa ai colloqui, ma l'organizzazione militante palestinese sarebbe stata costantemente informata sul contenuto.

I colloqui nella capitale del Qatar mirano a un cessate il fuoco e al rilascio di 115 ostaggi detenuti da Hamas. Ai negoziati in Qatar partecipano, tra gli altri, il capo della Cia William Burns, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel e il capo del Mossad, David Barnea.

LaCasa Bianca ieri ha parlato di "inizio promettente" dei colloqui a Doha. "Oggi è un inizio promettente", ha detto ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby.

Manifestanti in piazza a Tel Aviv: "Non tornate senza un accordo"
Mentre sono in corso i colloqui in Qatar, centinaia di parenti di ostaggi e sostenitori hanno manifestato a Tel Aviv per ottenere risultati rapidi. I partecipanti alla marcia hanno manifestato nella zona centrale della città costiera e hanno chiesto ai negoziatori israeliani: “Non tornate a casa senza un accordo”, hanno riferito i media israeliani.

Premier del Qatar sente ministro Esteri Iran
Intanto il ministero degli Esteri del Qatar ha riferito che il primo ministro e ministro degli Esteri Sheikh Mohamed bin Abdulrahman Al-Thani, in una telefonata con il ministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani, ha discusso della situazione a Gaza e degli sforzi di mediazione. Lo riferisce 'Al Jazeera'. I due hanno anche discusso delle tensioni in Medio Oriente e hanno sottolineato la necessità di calma, ha sottolineato il ministero degli Esteri del Qatar.

Hezbollah: "Risponderemo a Israele"
Mentre Hezbollah ha fatto sapere che risponderà a Israele per l'uccisione del suo comandante militare Fuad Shukr in un attacco aereo a Beirut due settimane fa. "La rappresaglia è una decisione, e questa decisione sarà attuata", ha affermato, secondo quanto riferisce 'The Times of Israel', il vice capo di Hezbollah, Naim Qassem.

16 Agosto
Autore
Luciano Razzano

Commenti