Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Mafia, 39 anni dopo prima marcia di protesta, incontro dibattito

marcia antimafia bagheria-casteldaccia

Il 26 febbraio 1983 un lungo corteo eterogeneo riempì la strada tra Bagheria e Casteldaccia per dire no alla Mafia

A 39 anni di distanza dalla prima marcia di protesta contro la Mafia, a Casteldaccia oggi ci sarà un incontro con gli studenti, con buona pace di chi magari si sarebbe auspicata una riproposizione di quella stessa marcia, e magari ancora più partecipata.

Quella del 26 febbraio 1983, tra i comuni di Bagheria e Casteldaccia, fu infatti la prima marcia della società civile siciliana contro la mafia,dove cittadini, preti, studenti, politici di diverso orientamento, hanno formato un corteo compatto contro quel "triangolo della morte" dove ogni giorno si sono consumati delitti mafiosi. Oggi, 39 anni dopo quella prima marcia, l'iniziativa sarà ricordata con gli studenti, in un incontro-dibattito all'istituto comprensivo di Casteldaccia.

A discuterne con gli alunni saranno due promotori di quella manifestazione, Vito Lo Monaco, presidente del Centro Studi Pio La Torre, e padre Michele Stabile, storico, insieme a Giovanni Taibi, dirigente scolastico, e Gisella Farina, docente referente per la legalità nell'istituto. 'Verso un futuro senza mafia' il titolo dell'iniziativa che, per le norme anti-contagio, sarà replicata nei prossimi giorni con gli studenti delle scuole di Bagheria e Altavilla.

"La marcia del 26 febbraio 1983 vide un corteo lungo tre chilometri congiungere Bagheria a Casteldaccia, attraverso la 'strada dei Valloni', allora via di fuga dei killer e dei latitanti mafiosi – ricorda Vito Lo Monaco - Quella marcia fece scalpore perché metteva insieme contro la mafia preti e comunisti, cittadini e politici, era trasversale e popolare. La marcia servì a spingere la politica ad applicare la prima legge antimafia dello Stato, la Rognoni – La Torre, approvata solo dopo l'assassinio di La Torre e del prefetto Dalla Chiesa. Oggi la pandemia - conclude - ci costringe a ripensare le forme di mobilitazione, ma non ferma la necessità di fare un fronte comune contro le mafie, in un passaggio di testimone con gli studenti".

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

Commenti