Pedopornografia: indagate 34 persone in diverse regioni italiane
Arrestate 13 persone mentre altre 21 sono state denunciate per divulgazione, cessione e detenzione di materiale pedopornografico
Sono 13 le persone arrestate, 21 quelle denunciate dalla Polizia Postale per divulgazione, cessione e detenzione di materiale pedopornografico.
Le indagini, durate più di un anno e mezzo, sono state condotte dal Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni per la Sicilia occidentale con il coordinamento del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia on-line (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni.
All’operazione hanno preso parte anche gli specialisti della Postale di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trento, permettendo così di ricostruire l’intera rete di rapporti tra cittadini italiani e stranieri che detenevano e scambiavano su Internet, foto e video ritraenti atti sessuali tra adulti e minori, violenze sessuali subite da bambini e neonati. Inoltre sono stati sequestrati più di 250mila file da numerosissimi dispositivi informatici, talvolta occultati in contenitori di uso comune, come provette e confezioni per farmaci.
L’attività investigativa ha preso il via a seguito del monitoraggio svolto in Rete da tutti i Compartimenti sul territorio nazionale tanto sui canali di file sharing, quanto su piattaforme di chat e nel Dark Web, luoghi virtuali questi ultimi dove è necessario allacciare vere e proprie attività sotto copertura finalizzate all’accreditamento e identificazione dei responsabili. E proprio l’attività sotto copertura ha permesso di individuare gli indagati residenti in 13 diverse regioni italiane.
Durante le perquisizioni informatiche effettuate, in 13 casi, per la detenzione di ingente quantità di file pedopornografici, è scattato l’arresto in flagranza di reato. In altri 21 casi, gli agenti hanno denunciato gli indagati a piede libero a vario titolo, per reati legati alla pornografia minorile.
Le persone coinvolte nelle indagini appartengono alle categorie sociali più diverse, cosi come per l’età, infatti si va dal lavoratore autonomo al lavoratore dipendente, da chi possiede un titolo di studio di base, al laureato.
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