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Pensioni: anche quota 41 non basta

soldi

Secondo Sbarra serve un confronto per individuare un altro metodo

"Il dossier sulle pensioni deve tornare sul tavolo di Palazzo Chigi e essere oggetto di confronto con le parti sociali. Quota 41 era una delle nostre richieste, ma senza limiti di età o ricalcolo contributivo. Da sola questa misura, però, non può bastare. La logica delle quote non funziona dove il lavoro è più debole, più precario, a partire dal Sud". Lo dice, in una intervista al 'Quotidiano Nazionale', il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.

"Quello che serve al più presto è una pensione di garanzia per i giovani - aggiunge - un sostegno alla previdenza complementare, forme di maggiore inclusione e flessibilità per donne, lavori gravosi e di cura. Sono misure di civiltà, pienamente sostenibili, a tal proposito ci sono da riavviare quanto prima i lavori della commissione incaricata di separare spesa assistenziale e previdenziale". Per Sbarra "bisogna aprire un confronto approfondito, non 'da ombrellone', che affronti la questione seriamente, attraverso il dialogo con le parti sociali e la contrattazione. La previdenza complementare va sostenuta concretamente con misure concertate da sindacato e imprese, individuando percorsi incentivati e semplificati per l’adesione. La Cisl chiede da tempo l’introduzione di formule di silenzio-assenso per l’allargamento della platea dei beneficiari. Bisogna dare certezze a tante ragazze e ragazzi incastrati in percorsi frammentati, che con il sistema contributivo puro rischiano di andare incontro a pensioni poverissime. Lo Stato deve metterci del suo attraverso la fiscalità generale".

Quanto alla manovra che si preannuncia di almeno 25 miliardi di euro, Sbarra spiega come "la Cisl si confronterà come sempre con il governo senza fare sconti a nessuno. Senza risposte alle nostre richieste non staremo con le mani in mano. Sappiamo che ci attendono scelte difficili sul piano finanziario. Ma devono essere riconfermate le misure sociali, economiche e fiscali conquistate in questi anni, a partire dalla riduzione del cuneo fiscale per le fasce medie e popolari, e dall’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Serve anche un significativo investimento nel pubblico impiego, sanità, scuola, enti locali e ricerca, oltre al rinnovo dei contratti pubblici. Chiediamo infine interventi a favore della famiglia e della natalità e risorse adeguate per finanziare la legge sulla non autosufficienza", conclude.

20 Agosto
Autore
Redazione

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