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Processo uccisione Borsellino, ci sarà mai luce?

Strage_di_Via_d'Amelio

Secondo la Difesa, Scarantino ha depistato le indagini con dichiarazioni che non sono state mosse da nessuno

Si riuscirà mai a fare chiarezza sulla stagione delle stragi e sulla trattativa Stato-Mafia che ha segnato e indirizzato l'Italia dal 1992 e probabilmente ancora oggi? A vedere come evolvono i processi o come, tranta anni dopo, non si pensi quasi neanche più a ritrovare l'Agenda Rossa del Gudice, sparita misteriosamente dalla scena dell'attentato in cui il Magistrato e la sua scorta persero la vita, la rispsota tende verso il no. 

E non aiutano i più recenti sviluppi: "Nessuno, né poliziotti né pm, hanno indotto Vincenzo Scarantino a dire il falso. Non c'è stato alcun comportamento, neppure dei magistrati, che abbiano indotto Scarantino a fare dichiarazioni false. Qui ci troviamo in presenza di calunniatori seriali che continuano a strumentalizzare un processo penale per farne ciò che ritengono opportuno". Sono riprese con queste parole dell'avvocato Giuseppe Panepinto le arringhe difensive nel processo sul depistaggio sulle indagini sulla strage di via D'Amelio, che vedono alla sbarra tre poliziotti, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. Sono tutti accusati di concorso in calunnia aggravata. Secondo l'accusa avrebbero indottrinato il falso pentito Vincenzo Scarantino, ad accusare falsamente degli innocenti della strage in cui vennero uccisi Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta. La Procura, al termine della requisitoria, aveva chiesto 11 anni e 10 mesi per Mario Bo e nove anni e mezzo ciascuno per gli altri due poliziotti.

Rivolgendosi al Tribunale, presieduto da Francesco D'Arrigo, l'avvocato Panepinto, ha ricordato il processo 'Borsellino quater', nel quale era imputato anche Scarantino per calunnia e ha spiegato: "Nella sentenza a Scarantino, che viene condannato per calunnia, viene riconosciuta l'attenuante e dunque viene dichiarato di non doversi procedere per intervenuta prescrizione- dice - Scarantino aveva tutto l'interesse a scaricare su altri le proprie responsabilità. Se non lo avesse fatto avrebbe dovuto scontare una pena, e non avrebbe potuto beneficiare della prescrizione. Dunque, c'è un interesse a fare queste dichiarazioni false".

E poi aggiunge: "Il processo Borsellino quater è stato un processo a carico degli assenti, vengono introdotti una serie di argomenti che riguardano l'induzione di soggetti che non fanno parte del processo, o perché sono morti o perché non sono imputati e dunque non si possono difendere. Ovviamente non potendosi difendere gli elementi di prova a discarica non vengono fornite".

2 anni fa
Foto: wikipedia
Autore
Luca Morazzano

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