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Sanità: per le carenze organiche tante chiusure in estate

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Carenza operatori in oltre 1.000 reparti a luglio e agosto'

"Solo in questi mesi di luglio e agosto, secondo le nostre indagini aggiornate, in Italia più di mille reparti ospedalieri hanno subito una riduzione della mole di lavoro o addirittura la chiusura, per mancanza di professionisti, a discapito della qualità delle prestazioni offerte ai cittadini" Questo il dato diffuso da Amsi, Associazione medici di origine straniera in Italia, e dal Movimento internazionale Uniti per Unire.

"Da nord a sud, in primo luogo, oltre alle difficoltà enormi nei pronto soccorsi, è stata ridotta l’attività di chirurgia, pediatria, ortopedia - evidenzia Foad Aodi, presidente di Amsi e Uniti per Unire - Si tratta di reparti che in alcuni casi sono stati chiusi, oppure nella migliore delle ipotesi accorpati tra loro, come le varie chirurgie, a causa della carenza di personale, in particolar modo di medici e infermieri. Arrivando anche a un taglio dei posti letto del 10-15%".

"Siamo al fianco della Fnomceo", la Federazione degli Ordini dei medici, "nel chiedere un cambiamento radicale del nostro Sistema sanitario, con un finanziamento che deve tornare al di sopra del 7% del Pil, per poi gradualmente arrivare all’8%. Chiediamo che questo Governo, nella prossima finanziaria, trovi finalmente le risorse che servono al nostro sistema sanitario, per uscire dal buio tunnel in cui è piombato. Basta con le promesse a vuoto". E poi, conclude Aodi, "ci sono i grandi temi da affrontare, tutti insieme, oltre agli investimenti economici. Sanare la piaga dei turni massacranti con una organizzazione degna di tal nome, 'rinforzare' gli organici ridotti all’osso con assunzioni mirate, stabilizzare i contratti dei precari, abbattere i tetti di spesa come ha proposto il ministro Schillaci, arginare le fughe all’estero e le dimissioni volontarie, combattere la medicina difensiva e ancora tutelare i professionisti dalle aggressioni, in primis le donne, le vittime sacrificali delle violenze".

30 Agosto
Autore
Eugenio Scribani

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