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Medicina: tra due anni un test rileverà la SLA

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Messo a punto negli Usa promette di diagnosticare la malattia con una precisione fino al 98%

 Un test rapido del sangue per scoprire la Sla. L'esame, messo a punto negli Usa, promette di migliorare e velocizzare la diagnosi di sclerosi laterale amiotrofica con un'elevata precisione e potrebbe essere disponibile su larga scala entro 1 anno e mezzo o 2. Ne danno notizia su 'Brain Communications', rivista edita da Oxford University Press, i ricercatori dell'organizzazione no profit Brain Chemistry Labs di Jackson, Wyoming, che lo hanno sviluppato.

La Sla, ricordano, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i neuroni nel cervello e nel midollo spinale. Causa una paralisi graduale che nel tempo impedisce di camminare, di parlare e nelle fasi successive di compiere qualsiasi movimento. Oggi la diagnosi passa da un esame clinico approfondito, ma per arrivare a un esito definitivo possono volerci fino a 12 mesi. Un anno durante il quale i pazienti possono peggiorare molto. Il tasso di errori varia in modo ampio e può raggiungere il 68%, ostacolando ulteriormente una corretta presa in carico dei malati.

Il nuovo test richiede un semplice prelievo di sangue e si basa su piccole sequenze di materiale genetico, i cosiddetti microRna, estratti da minuscole vescicole rilasciate dal cervello e dal sistema nervoso in generale. Grazie all'analisi delle sequenze di microRna ottenute da centinaia di campioni di pazienti, gli scienziati sono riusciti a definire un'unica 'impronta digitale Sla' composta da 8 distinte sequenze di microRna. "Queste sequenze - spiegano - possono distinguere in modo sensibile e specifico i campioni di sangue dei malati di Sla da quelli di controlli sani e di pazienti con condizioni che mimano la Sla nelle fasi iniziali, con una precisione complessiva fino al 98%".

Il background scientifico che ha portato alla messa a punto del nuovo test comprende 3 precedenti studi di convalida che hanno utilizzato diverse coorti, per un totale di 471 pazienti. Molti dei campioni sono stati forniti dall'Usa National Als Biorepository.

I ricercatori sperano che l'esame possa diventare uno strumento utile ai neurologi, per aiutarli a fare diagnosi più rapide. "Questo permetterà di iniziare il trattamento prima, con risultati migliori per i malati", afferma Sandra Banack del Brain Chemistry Labs, autrice principale dell'articolo.

Paul Alan Cox, direttore esecutivo dei Brain Chemistry Labs, conta di rendere questo test ampiamente disponibile ai neurologi entro 18-24 mesi, grazie a una partnership con un'azienda del settore diagnostico.

12 Settembre
Autore
Luciano Razzano

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