USA: Biden firma la grazia al figlio
Il presidente uscente degli USA Joe Biden firla l'attoche toglie dai guai il figlio Hunter sostenendo che nei suoi confronti è stata sferrata una "crociata" politico
Con l'avvicendamento già stabilito che avverrà il 20 gennaio, il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato l'atto di grazia nei confronti del figlio che altrimentisi sarebbe ritrovato gravato di due condanne per due differenti reati. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato la grazia per il figlio Hunter Biden, che a giugno era stato condannato per reati legati al possesso illegale di armi e a settembre aveva ammesso reati fiscali per evitare il carcere, sostenendo che si è trattato di un “errore giudiziario” istigato dai suoi rivali politici.
La dichiarazione di Biden
“Oggi ho firmato la grazia per mio figlio Hunter. Dal giorno in cui mi sono insediato, ho detto che non avrei interferito con il processo decisionale del Dipartimento di Giustizia, e ho mantenuto la mia parola anche quando ho visto mio figlio essere perseguito in modo selettivo e ingiusto”, ha dichiarato in un comunicato stampa. Il democratico ha giustificato questa decisione sostenendo che Hunter “è stato trattato in modo diverso”, che "cercando di distruggere Hunter, hanno cercato di distruggere me, e non c'è motivo di credere che la cosa si fermerà qui. Quando è troppo è troppo”, ha dichiarato.
Biden ha ironizzato sul fatto che le accuse contro suo figlio Hunter “sono arrivate solo dopo che molti dei suoi avversari politici al Congresso le hanno istigate” per attaccarlo e “opporsi alla sua elezione”.
La reazione di Trump
Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato la decisione di Biden definendo questa misura “un abuso e un errore giudiziario”. “Il perdono di Hunter da parte di Joe include anche i 6 ostaggi di gennaio che sono stati imprigionati per anni? È un abuso e un errore giudiziario”, ha dichiarato sulla sua piattaforma Truth Social, alludendo agli arrestati per l'assalto al Campidoglio di quel giorno del 2021, due mesi dopo la sconfitta dei repubblicani alle elezioni presidenziali del 2020. Anche il prossimo direttore delle comunicazioni della Casa Bianca con Trump, Steven Cheung, si è espresso sulla grazia, accusando i democratici e “altri procuratori radicali” di controllare il Dipartimento di Giustizia e di “armare il sistema giudiziario”, cosa che ha permesso loro di intraprendere una “fallimentare caccia alle streghe” contro il tycoon.
Commenti