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Niente allarmi in Italia per il vaiolo scimmie

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Mastroianni: 'in Italia no allarmismi per mpox ma tenere guardia alta'

"Niente allarmismi, solo tanta tanta prudenza. In Italia non c’è un rischio mpox – per carità non chiamiamolo vaiolo delle scimmie – ma occorre tenere alta la guardia, dopo che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato mpox emergenza sanitaria globale, la variante Clade 1 è infatti virulenta e con maggiore capacità di trasmissione. Innanzitutto, occorre attenzionare chi è stato nei Paesi colpiti dal virus, come in Africa centrale. Il caso del paziente svedese ci dimostra che la trasmissione di mpox è avvenuta in Congo e che con molta probabilità la malattia si è sviluppata dopo 7-12 giorni, questo è il periodo di incubazione, ovvero quando la persona era già tornata in Svezia". Così all'Adnkronos Claudio Maria Mastroianni, past president della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore ordinario di Malattie infettive all'Università degli Studi Sapienza di Roma, commenta il primo caso di mpox fuori dal continente africano.

Una volta "individuati i soggetti che hanno avuto a che fare con i Paesi a rischio mpox – prosegue Mastroianni – e che presentano la tipica sintomatologia del virus, ovvero febbre, cefalea, astenia e comparsa sul tutto il corpo di vescicole piene di liquido, è necessario che vengano sottoposti a test e visitati da uno specialista che accerti la malattia". Se il paziente è positivo al virus mpox "scattano tutte le precauzioni – fa notare l’infettivologo – ovvero l’isolamento dello stesso, che può avvenire anche in casa, non necessariamente in ospedale, finché non scompaiono le vescicole. L'obiettivo è proteggere anziani e fragili".

Non solo, "la trasmissione per vie respiratorie è un fatto eccezionale, quindi occorre fare attenzione a non toccare le vescicole piene di liquidi e non avere rapporti sessuali con il paziente".

16 Agosto
Autore
Eugenio Scribani

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