Chi vola e chi vale: la disputa aerea tra Viterbo e Frosinone
Nel Lazio tutto nasce per cogliere l'eredità aeroportuale di Fiumicino e Ciampino. La nota dell'Aparf ciociara
Scoppia la bagarre aeroportuale tra Frosinone e Viterbo. Il nodo è la questione dell'aeroporto, pallino di entrambe le province e infrastruttura sognata mai abbandonata. Così, il comitato di Frosinone invia una email alla stampa e agli 'amici' della Tuscia.
"Con riferimento a quanto apparso questi giorni su alcuni organi di stampa riguardo la destinazione della Scuola militare di volo per elicotteristi ed eventuale terzo aeroporto civile da costruire nel Lazio, l’APARF, Associazione per l'aeroporto di Frosinone intende puntualizzare, con questo comunicato, alcuni aspetti chiave al fine di evitare la diffusione della disinformazione. Noi di APARF intendiamo innanzitutto rivolgere un invito ai signori del Comitato di Viterbo, e ci scusiamo se non possiamo chiamarli amici perché in realtà neppure li conosciamo. Da anni noi di Frosinone ci occupiamo della possibilità di costruire un aeroporto sul nostro territorio e siamo sicuri d'averlo fatto sempre conservando stile e correttezza, tentando di portare avanti le nostre idee, che ovviamente possono essere più o meno discutibili, per le quali noi siamo disponibili a discutere, ma con le autorità competenti. Nelle nostre azioni, nei nostri articoli non è mai presente un raffronto con Viterbo, se non in rarissimi casi imposti dalla tutela della nostra immagine ed al fine di far emergere la verità. Come ad esempio in questo caso. Rileviamo invece che, da tempo ed a più voci, da Viterbo si ode una melensa cantilena che finisce sempre per coinvolgere Frosinone in una sorta di competizione alla quale noi non intendiamo partecipare, e dalla quale ci siamo sempre sottratti, perché non riteniamo ci sia alcuna gara in corso. In questi giorni addirittura questa sorta di guerriglia, ripetiamo unilaterale, sembra essersi addirittura trasformata in una offerta di pace, con tanto di ramoscello d'ulivo e propositi di collaborazione, da queste parti mai richiesti ed anzi ritenuti addirittura inopportuni. Viterbo, in cambio di un aeroporto civile, offrirebbe a Frosinone la scuola di volo per elicotteristi. Offrirebbe, come fosse roba di sua disponibilità, qualche cosa che è già di Frosinone. Ci sembra di assistere ad un film di Totò, con tutto il rispetto dovuto all'immenso principe De Curtis. Viterbo rivendica un risultato ottenuto tantissimi anni fa, frutto di una valutazione che almeno per quanto ci riguarda risultò assolutamente discutibile. Non entriamo nel merito tecnico e soprattutto politico che comportò quella scelta, ma ci limitiamo a notare che da allora nulla è accaduto, nulla che possa essere addebitato a Frosinone, nulla, a dimostrazione che quella fu una scelta poco oculata, diremmo noi maldestra. Da quel tempo molte cose sono cambiate, il quadro regionale e nazionale è profondamente mutato, aumentati i volumi di traffico, cresciute esigenze e criticità. Per quanto ci riguarda, in questo lungo lasso di tempo noi non siamo stati fermi, abbiamo provveduto a redigere un nuovo progetto con l'aiuto di società leader nel settore della progettazione aeroportuale, ed oggi sappiamo essere perfettamente rispondente ai requisiti richiesti. Noi crediamo nell'esigenza di un terzo aeroporto, che poi sarebbe il secondo, visto il forte declassamento subito da Ciampino, e se l'autorità competente ed il Governo ritenessero opportuno procedere in questo senso noi saremmo già oggi pronti a sottoporre la nostra proposta. Contrariamente a quanto fatto in passato, ci sia quindi permesso, almeno per una volta, di parlare di Viterbo. Non ci risulta che intorno al suo aeroporto ci sia un pullulare di attività atte a portare nella Tuscia, come si dovrebbe, le infrastrutture INDISPENSABILI alla nascita e ad un ottimale utilizzo di un moderno aeroporto civile, come una buona ferrovia interna al sito aeroportuale, ancor meglio sarebbe una Ferrovia ad Alta Velocità e l'autostrada A1 per un collegamento rapido con la Capitale. Oggi le distanze non si misurano in Km ma in tempi di percorrenza ed è un fatto che chi ha l'Autostrada ed una TAV ha un vantaggio incolmabile rispetto a chi non ne ha. Queste infrastrutture non sono banali ed hanno un costo di realizzazione nettamente superiore a quello dello stesso aeroporto. Ricordiamo che proprio per questa ragione le direttive della Comunità Europea oggi invitano a costruire aeroporti laddove già esistono queste infrastrutture di comunicazione al fine di evitare cattedrali nel deserto (fra i tanti vedere ad esempio i regolamenti sullo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti e la promozione della multi modalità ed interoperabilità tra i modi di trasporto, oppure ENAC - INQUADRAMENTO NEL SISTEMA NORMATIVO COMUNITARIO E NAZIONALE al punto 2.2.4.2 Obiettivo C.2 - Sviluppo della co-modalità aria-ferrovia). Detto questo invitiamo i signori di Viterbo, se vogliono e quando vogliono, a continuare pure la loro battaglia, ma per favore senza per questo coinvolgere altri, ed innescare una guerra che, visti i precedenti, rischierebbe di avere come esito finale il nulla di fatto, cosa che non rientra nelle aspettative di Frosinone e "speriamo" neppure in quelle di Viterbo, cosa che invece potrebbe essere nelle aspettative di chi invece questo aeroporto, ovunque si decida di costruirlo, NON LO VUOLE. E veniamo alla Scuola di Volo. Frosinone è stata presa di sorpresa. Nessuno vorrebbe distaccarsi da questa scuola che è un'istituzione a cui siamo tutti affezionati. La notizia arrivò tempo fa come un fulmine a ciel sereno. La decisione presa dagli ambienti dell'Aeronautica Militare, ci è stato riferito rientra in una logica di contenimento ed ottimizzazione dei costi, e lo spostamento deciso su Viterbo è dovuto all'esistenza da quelle parti di altre scuole militari. Accorpare è razionalizzare, è ridurre i costi. Non c'è mai stata nessuna trattativa, ne un "do ut des". Che ora da Viterbo si alzi il polverone per assegnare la scuola a Frosinone e l'aeroporto a Viterbo è un fatto risibile. Se loro hanno deficienze infrastrutturali le risolvano, se ci riescono, , ma tengano in considerazione anche eventuali problemi di interconnessione con le Standard Arrival di Lirf in caso riuscissero a realizzare il loro aeroporto. Se in conclusione la Scuola per Viterbo è un problema allora che resti dove è, ma per favore che questo non passi per un favore, un aiuto a Frosinone, perché noi di problemi non ne abbiamo e, notizia per i poco informati, il nostro progetto Aeroporto di Frosinone prescinde dall'utilizzo del sedime aeroportuale militare. Pertanto, la Scuola a nostro avviso può rimanere, anzi se le autorità militari dovessero rinunciare allo spostamento, ne saremmo tutti estremamente felici, perché la Scuola è di Frosinone ed inoltre non interferisce con la possibilità che noi sosteniamo di un aeroporto civile al servizio del nostro territorio, del basso Lazio che conta oltre un milione di abitanti, e della capitale dalla quale il nostro capoluogo dista appena 20 minuti di TAV. Questo è quanto tenevamo a precisare e non volendo aprire una disputa a distanza, a mezzo comunicati stampa, invitiamo chi parla da Viterbo a fare altrettanto. Per quanto ci riguarda riteniamo chiusa la polemica".
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