Cucù, Gesù alla recita non c'è più
Ad Agna nel Padovano un gruppo di insegnanti alla recita di Natale sostituisce la parola Gesù con cucù
In Sudamerica vige una norma non scritta. Se vuoi far parlare di te la devi sparare grossa. Spesso sindaci di minuscoli paesini alla periferia della vita si lanciano in campagne curiose o dichiarano lo stato di guerra per storie di brutto vicinato. In Italia, questo clima vige quando è Natale. Sarà l’animo latino, alla fine.
Così, siamo, ad Agna, tremila anime nel Padovano, nella scuola elementare Edmondo De Amicis, dove una parte delle insegnanti ha un’idea di quelle più brillanti della stella cometa: per non offendere la sensibilità dei piccoli (e genitori) di altre religioni nella tradizionale recita di Natale il nome di Gesù scompare al posto di quello di cucù. Quando ho letto la notizia sui social ho creduto a uno scherzo, ma dato che i post erano ripetuti è partita l’azione di incrociatore grazie all’azione di citizen journalism dei lettori. Verificata la notizia, è rimasto lo stupore. Anzi, il doppio stupore.
Se le insegnanti avevano voluto organizzare la recita di Natale come si fa a escludere il suo protagonista principe? Cioè, colui per cui il Natale esiste, prende il nome, rimbalza da secoli la tradizione e abbraccia in fraterni abbracci di armonia, serenità, pace, familiarità e convivialità cristiani credenti, meno credenti, agnostici e atei inclusi. Boh. Al limite allestite un’altra recita, sulla pace, che resta un ideale universale, al di là di fedi, dogmi e credenze.
Secondo aspetto, demenziale rispetto a quello logico precedente. Sostituisci Gesù con cucù? Ma che vi dice la testa, prodi insegnanti? Neanche ai tempi delle sceneggiature delle pochade anni ’70, nemmeno ai tempi de ‘Alle donne del castello piace fare solo quello’ si era sentita una bestemmia del genere, nemmeno l’irriverenza di Luciano Secchi nelle tavole di Alan Ford avrebbe mai azzardato tanto, neppure gli Squallor dopo aver bevuto gasolina con l’uranio impoverito avrebbero echeggiato una cosa del genere. Gesù ridotto al verso di un cuculo che esce da un orologio di legno ideato nella Foresta Nera è qualcosa che anche l’Ai più perversa si sarebbe rifiutata di partorire. Tutti, tranne un manipolo di irriverenti, temerarie e soprattutto ridicole insegnanti di Agna.
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