La manutenzione dei territori a rischio di costi insostenibili
La denuncia di Vincenzi (Anbi): 'subito aiuti e poi nuove norme per lo scambio sul posto'
“E’ paradossale, ma rischia di avere costi insostenibili la manutenzione del territorio per chi lo abita”. Lo denuncia Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi), di fronte al continuo rialzo delle previsioni per i costi energetici, cui sono chiamati i consorzi di bonifica e irrigazione per continuare a garantire sicurezza idrogeologica e distribuzione irrigua.
Il solo aumento medio del prezzo a megawattora registrato ad agosto, (da 441,65 euro a 543,15) ha fatto incrementare le già fosche previsioni annuali di oltre 79 milioni di euro, superando la cifra record di 423 milioni di euro contro una spesa 2021 pari a circa 75 milioni. A determinare la grave situazione concorrono anche le conseguenze della siccità, che stanno comportando maggiori oneri organizzativi e consumi di energia, quantificabili in circa il 30%.
“E’ evidente – prosegue il presidente di Anbi - che essendo la nostra una funzione pubblica non può certo essere sospesa come invece in modo preoccupante fanno alcune attività industriali; d’altronde, è bene ricordare che il rischio idrogeologico tocca il 94% dei comuni italiani ed è la disponibilità d’acqua irrigua a garantire l’84% del made in Italy agroalimentare, che proprio quest’anno sta toccando cifre record, superando i 60 miliardi di export".
Per Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, “è per senso di responsabilità che ci appelliamo alla politica, affinché intervenga a sostegno dei bilanci consorziali altrimenti, dovendo chiudere per legge i conti in pareggio, l’eccezionale aumento dei costi dovrà essere riversato sui consorziati, appesantendo i bilanci delle famiglie e dell’agricoltura italiani e quindi sui prezzi dei prodotti sugli scaffali".
"Se questa è la richiesta nel brevissimo periodo - aggiunge - nel medio periodo chiediamo che si riveda la normativa interessante lo scambio sul posto, già proposta e poi stralciata nel Decreto Aiuti, permettendo anche ai Consorzi di bonifica di utilizzare l’energia rinnovabile prodotta per alimentare i propri impianti, senza doverla cedere e poi riacquistare da un gestore elettrico. Come dice il premio Nobel, Giorgio Parisi: risposta semplice ad un problema complesso...”
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