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Il Covid risale ma l'ondata è la stessa

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L'infettologo Massimo Andreoni avvisa che potrebbe esserci una recrudescenza attorno a Pasqua per la pericolosità di Omicron2

Continua a restare vivo il tema sui contagi da Covid al di là dei riflettori puntati sul conflitto ucraino e russo. I numeri crescono ma i casi sono meno letali, anche se c'è da registrare comunque un calo di attenzione dovuto alla bella stagione che si avvicina e alla campagna vaccinale importante fatta, anche se di recente ha subito degli arresti nei numeri. 

"Stiamo osservando una brusca ripresa dei contati ma non siamo di fronte a una quinta ondata. Siamo passati da 200mila contagi, a 20mila e poi di nuovo a 60mila. E' un andamento a 'gobba di cammello' che però oggi non vede un incremento di pazienti ospedalizzati o ricoverati in terapia intensiva. Una conferma della validità dell'immunizzazione con i vaccini". Così Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, facendo il punto della situazione epidemiologica.

"Sono da sottolineare però due elementi - osserva Andreoni - dai dati osservazionali, ma aspettiamo una conferma, Omicron 2 sembra poter sfuggire all'immunità specifica generata dal vaccino e dalla patologia; abbiamo un numero sempre più alto di reinfezioni, l'Istituto superiore di sanità l'ha registrato al 3% ma le vediamo anche in chi è vaccinato con tre dosi o ha già fatto la malattia".

Con la velocità di Omicron 2 "i contagi saliranno" anche se oggi "dobbiamo osservare le ospedalizzazioni che al momento non ci preoccupano. Il problema è che, aumentando i casi, è possibile che tra un mese, a Pasqua, potrebbero salire anche i ricoveri. E' un dato che va messo in conto. La speranza è che ci venga incontro la bella stagione, ma temo che da qui a Pasqua possa esserci una recrudescenza. Detto questo, per non essere insultato da chi vuole tornare ad una vita normale, rimangono le misure che sappiamo: prudenza, mascherina al chiuso e dove ci sono assembramenti anche all'aperto, e responsabilità" continua Massimo Andreoni.

Secondo Andreoni, "è molto probabile, parliamo di dati osservazionali che andranno confermati dall'Istituto superiore di sanità, che la protezione data dal vaccino possa scendere al 20% con Omicron 2, anche dopo la terza dose. Questo ci potrebbe anche spiegare il perché di tante reinfezioni che osserviamo, dopo il booster o anche dopo aver fatto la malattia".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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