Italia a più velocità su antivirali e monoclonali a domicilio
Italia a macchia di leopardo per l'uso di antivirali e anticorpi monoclonali contro il Covid-19. Più trattamenti avviati in Valle d’Aosta, meno in Calabria
Italia a macchia di leopardo per l'uso di antivirali e anticorpi monoclonali contro il Covid-19. A parità di diffusione del virus, ci sono Regioni che riescono a erogarli e altre che ne usano troppo pochi. La media nazionale dei trattamenti, avviati per gli isolati a domicilio nell’ultima settimana, è pari a 1.218 trattamenti ogni 100.000 abitanti. Ad avviarne di più, in rapporto al numero di isolati a domicilio, è la Valle d’Aosta (12.265 ogni 100.000 abitanti), il minor numero di trattamenti si registra invece in Calabria (531 ogni 100.000 abitanti). È quanto emerge dalla 96.esima puntata dell’Instant Report Covid-19, iniziativa dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’università Cattolica.
"Gli antivirali e gli anticorpi monoclonali sono senza dubbio armi che abbiamo a disposizione nella battaglia contro il Covid - afferma Americo Cicchetti, direttore di Altems - con un’ampia offerta e un attento monitoraggio avviato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Le Regioni ‘virtuose’ che utilizzano maggiormente gli antivirali e, al contempo registrano livelli di incidenza maggiori, risultano essere: Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta. La differenza nelle strategie messe in campo dalle Regioni non si ritrova né nelle linee di indirizzo né in un gradiente geografico, bensì si suppone possa derivare da una differente organizzazione dei servizi erogati e messi in campo".
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