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Scatta l'ora X sulla centrale di Zaporizhzhia?

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La Russia accusa Kiev di tentare un'aggressione ma i satelliti non scorgono particolari criticità

Il presidente Volodymyr Zelensky in una conversazione telefonica ieri sera con il leader francese Emmanuel Macron ha discusso della situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha annunciato il capo dello Stato sui social network, riferiscono i media ucraina. Zelensky ha avvertito Macron della "preparazione di pericolose provocazioni da parte delle forze di occupazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia" e ha aggiunto di aver accettato di mantenere la situazione "sotto il massimo controllo insieme all'Aiea". I leader hanno anche discusso "l'attuazione di accordi di difesa e raggiunti nuovi accordi".

Così, le forze armate ucraine attaccheranno a breve la centrale nucleare di Zaporizhzhia "con armi ad alta precisione e droni kamikaze". Lo ha dichiarato Renat Karchaa, consigliere del direttore generale di Rosenergoatom, sul canale televisivo Rossiya 24. "Oggi abbiamo ricevuto informazioni che sono autorizzato a diffondere - ha affermato - Il 5 luglio, precisamente di notte, le forze armate ucraine tenteranno di attaccare la centrale nucleare di Zaporozhzhia utilizzando armi a lungo raggio ad alta precisione e velivoli kamikaze senza pilota".

"Allo stesso tempo l'Ucraina prevede di sganciare dagli aerei munizioni con scorie radioattive rimosse il 3 luglio dalla centrale nucleare dell'Ucraina meridionale", ha aggiunto Karchaa, secondo cui "il piano di riserva per il lancio di sostanze radioattive prevede l'utilizzo di un proiettile ad alta precisione Tochka-U".

In verità, non emergono criticità per la centrale nucleare di Zaporizhzhia dalle immagini satellitari inedite raccolte dall'intelligence occidentale e che il Tg1 ha mostrato in esclusiva. Nel giorno in cui la linea elettrica ucraina collegata alla centrale ha subito una interruzione, le immagini rassicurano sulle condizioni dell'impianto, rivelando che tutte le strutture sono nella norma, a partire dal bacino di raffreddamento. E questo nonostante il prosciugamento del fiume Dnipro dopo la distruzione della diga di Kakhovka. Secondo l'intelligence, nessuna criticità si registra anche per il deposito di scorie radioattive e la stessa situazione si riscontra nelle aree amministrative e logistiche.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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