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Per il dopo Ucraina servirà una nuova Norimberga

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La previsione dell'ex ministro Avakov: "la Russia perderà e nessun criminale resterà impunito"

"La Russia sta effettuando un'invasione militare dell'Ucraina sovrana. Il regime di Putin sta conducendo il genocidio del popolo ucraino, bombardando le nostre città e villaggi, uccidendo, stuprando e rapinando la popolazione civile, mandando le persone nei campi di concentramento. Ma perderà, senza dubbio, e subirà le meritate conseguenze della guerra di aggressione, il collasso dell'economia, il pagamento di enormi riparazioni". A parlare è Arsen Avakov, ex ministro dell'Interno ucraino dimessosi dopo oltre 7 anni di governo meno di un anno prima dell'inizio dell’invasione su vasta scala.

"I criminali di guerra, il governo, i militari che stanno commettendo crimini efferati nelle città occupate, i propagandisti - continua - dovranno affrontare un Tribunale Internazionale, un nuovo grande processo di Norimberga le cui udienze, a mio avviso, dovrebbero tenersi a Kharkiv e a Mariupol vittime di violenti bombardamenti. Se qualcuno riuscisse a sfuggire al banco degli imputati, sono sicuro che lo troveremo: puniremo chiunque abbia le mani sporche del sangue ucraino, chiunque abbia impartito ordini criminali, chiunque li abbia eseguiti, chiunque si sia occupato della propaganda del nuovo fascismo russo e della guerra contro l'Ucraina".

"L'Ucraina dovrà affrontare un periodo difficile di ricostruzione delle città, villaggi, strade, ponti, tutte le infrastrutture distrutte dalla guerra nonché avviare un rilancio dell'economia. Penso che la comunità internazionale sia semplicemente obbligata a sviluppare un 'Piano Marshall' per l'Ucraina, un serio programma di assistenza economica che ci permetterà di ricostruire il nostro paese" dice all'Adnkronos Arsen Avakov.

"Il mondo intero, così come il fascista Putin, era convinto della rapida vittoria dell'esercito russo, del successo della guerra lampo, della debolezza e della vulnerabilità dell'Ucraina di fronte al 'secondo esercito del mondo'. E abbiamo dimostrato la nostra decisa volontà e la nostra determinazione. Oggi respingiamo gli invasori, in corso - aggiunge l'ex governatore - è una guerra per i valori di civiltà: democrazia, libertà e diritti umani contro il regime totalitario. Ecco perché oggi tutto il mondo libero comprende la necessità della nostra vittoria e vi contribuisce. È un peccato che i veri aiuti vengano dispiegati in ritardo: molte tragedie di questa guerra avrebbero potuto essere evitate, migliaia di vite sarebbero state salvate se un effettivo sostegno internazionale fosse iniziato il primo giorno dell'invasione".

"Sono stato finora e rimango a Kiev - racconta - insieme all’amministrazione abbiamo formato un battaglione volontario di difesa territoriale, coinvolto veterani del 2014, persone con esperienza di combattimento e motivazione, che ha preso parte attiva alla difesa della Capitale e oggi combatte a Est. Dedico impegno e risorse al gruppo logistico e di volontariato, che fornisce assistenza umanitaria e militare alle unità di combattimento e aiuta le persone in situazioni difficili, come i senzatetto e i migranti forzati. Intrattengo poi relazioni con molti amici diplomatici e, in particolare, cerco di avviare una lobby pro-ucraina nei paesi-partner".

Avakov, considerato uno dei politici più influenti in Ucraina, che non solo gestiva le forze dell'ordine, ma poteva anche contare sul sostegno informale dei gruppi di estrema destra, del reggimento Azov, dice all'Adnkronos: "Non è mai stato un 'gruppo radicale informale'. Fin dall'inizio dell'aggressione militare russa contro l'Ucraina, nella primavera del 2014, è stato prima un battaglione di volontari presso il Ministero degli Affari Interni e di seguito un reggimento all’interno della Guardia Nazionale, Azov' è stato e rimane una delle unità militari più abili, efficaci e disciplinate dell’Ucraina. È stato appunto il reggimento Azov' - sottolinea l'ex ministro - a liberare Mariupol dagli occupanti russi e separatisti nel giugno 2014. E poi nel corso di tutti gli otto anni, insieme alla guardia di frontiera e alle truppe di sbarco anfibio, ha assicurato la difesa della costiera dagli incursori. Per più di due mesi, quest'anno, ha difeso eroicamente Mariupol, tenendo impegnate le forze di gran lunga superiori del nemico e impedendogli di avanzare nel Donbas".

"L'impresa eroica di 'Azov' - continua - sarà inclusa nel manuale di storia dell’Ucraina nonche’ nella storia mondiale come esempio di coraggio e vero patriottismo. Hanno combattuto, si sono rifiutati di uscire dall'accerchiamento e lasciare i civili, non si sono serviti delle donne e dei bambini come scudo umano, proteggendoli al contrario fino all'ultimo e condividendo con loro cibo, acqua e medicine fino alla fine. Sono sicuro - sottolinea Avakov - che oggi nessuno darà credito alla propaganda russa che ha scolpito l'immagine dei 'nazisti' e dei 'radicali' dell’Azov. In Ucraina in generale e nell'allora filorussa Mariupol, Azov è sempre stato percepito adeguatamente come difensore e vero patriota. Spero che il mondo intero ora veda il suo vero volto e, insieme all'Ucraina, al presidente Zelensky, che se ne occupa personalmente, farà ogni sforzo possibile per liberare i combattenti dalla prigionia russa".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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