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L'allarme sulle banche italiane scuote la politica

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Lamberto Dini: 'i francesi stanno intervenendo troppo, servono altri campioni nazionali'

Accelerare sulle aggregazioni bancarie per evitare che il sistema italiano perda troppo terreno nei confronti degli istituti esteri danneggiando la competitività del sistema imprenditoriale italiano. A lanciare l’appello è l’ex direttore generale di Bankitalia Lamberto Dini che nutre timori di fronte a una Francia che allarga sempre di più il suo raggio d’azione in Italia.

’'I francesi attraverso Credit Agricole si stanno muovendo anche troppo -dice all’Adnkronos- c’e’ il rischio che l’Italia si indebolisca, dobbiamo cercare aggregazioni per far nascere nuovi campioni nazionali. Anche perchè, fa capire, il mix economico finanziario degli effetti della guerra in Ucraina, sul lungo termine potrebbe rivelarsi micidiale per le imprese italiane, all'interno di un contesto internazionale instabile e in evoluzione. ''Le banche straniere -spiega- possono porsi obiettivi diversi da quelle che possono essere quelli dell'Italia, questo è il problema. Gli istituti rispondono a logiche del paese di origine piuttosto che a quelle di dove operano’’. Ma non solo. Dini ricorda come ''un tessuto imprenditoriale che va all’estero ha bisogno di avere al proprio fianco banche del proprio paese. Troppo spesso gli imprenditori lamentano difficoltà legate a questa situazione che si traducono poi in svantaggi competitivi’’.

Non bastano dunque secondo l'ex premier i campioni nazionali ''Intesa e Unicredit. Ne servono altri La Banca d’Italia può dare indicazioni, anche se poi si tratta di banche private e decidono gli azionisti, ma non c’e dubbio che per restare competitivi in un mondo in rapida evoluzione dovremmo cercare delle aggregazioni tra istituti che territorialmente possano costituire un vantaggio, senza avere duplicazioni’’.

 

 

 

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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