Evviva la responsabilità degli italiani: ni alla mascherina
L'infettivologo Bassetti: 'gli italiani non sono cretini'. Il virologo Pistello: 'Troppi contagi, meglio una proroga per 1 mese in più con la mascherina'
"Bisogna uscire dalla logica dell'obbligo e della multa, continuando a pensare che gli italiani siano cretini. C'è anche una parte di indisciplinati, che poi saranno gli stessi che non si sono vaccinati, ma la stragrande maggioranza dei cittadini hanno seguito le indicazione. Allora serve condivisione e rendere partecipe il cittadino: io ti raccomando di usare la mascherina ma non tì obbligo più tranne negli ospedali e sui trasporti pubblici. Il resto è anacronistico. Rimaniamo uno dei pochi paesi al mondo ad avere l'obblgio del dispositivo al cinema e a scuola, proprio qui non serve proprio a nulla". Lo sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, intervenendo nel dibattito sull'eventualità che si elimini l'obbligo della mascherina al chiuso.
"Il ministero della Salute ha grande responsabilità su alcune scelte, vadano per la loro strada ma non è questo il modo di affrontare la problematica - avverte Bassetti -. La mascherina serve ma non serve l'obbligo per tutti dappertutto. Dobbiamo riabilitare la mascherina mentre in due anni è stata svilita Considerandola uno strumento vessatorio. Se - conclude - dal primo maggio si deciderà di mantenere l'obbigo al chiuso saremo l'unico Paese in Europa".
Tant'è che "registriamo tanti casi di reinfezione da Sars-CoV-2 anche dopo 3-4 settimane dalla negativizzazione. Il virus circola molto e credo che prolungare l'obbligo della mascherina al chiuso in alcuni settori sia la scelta più saggia". Così il virologo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia, intervenendo nel dibattito sull'eventualità che si elimini l'obbligo della mascherina al chiuso.
Ma quando potremmo togliere del tutto il dispositivo di protezione? "Da quello che vediamo questo virus sembra molto più diffuso in tutto l'arco dell'anno e non concentrato nella stagione invernale tradizionalmente legata ai virus respiratori - risponde Pistello -. Vediamo se a giugno o a luglio l'andamento della curva epidemiologica e poi si deciderà".
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