Sulle quarti dosi ci è mancato Figliuolo
L'analisi dell'infettivologo Bassetti che sottolinea anche come la politica sanitaria d'autunno sarà un disastro annunciato
"Purtroppo c'è da dire che questa campagna vaccinale 2022 rende ancora più merito al grande lavoro fatto dal generale Francesco Paolo Figliuolo", ex commissario straordinario per l'emergenza Covid. "Oggi manca completamente un regista esterno come è stato lui nel 2021". Ne è convinto Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova. "Pensate che disastro sarebbe stata la campagna vaccinale" per le prime dosi "se fosse stata gestita dagli stessi che stanno gestendo le quarte dosi - dice - Meno male che c'è stato Figliuolo che ci ha permesso di vaccinarci nel 90% dei casi. Quindi un applauso ancora più forte oggi va a lui. Mentre è un disastro annunciato quello delle quarte dosi. E credo che la campagna fatta in questo modo, e lanciata in questi giorni con testimonial il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, ne sia la dimostrazione. E' una campagna molto ideologica e con l'ideologia nella medicina si va poco lontano".
"Speriamo bene per la campagna vaccinale anti-Covid d'autunno. Il problema grosso è che c'è un ministero della Salute con un ministro che è dimissionario come tutto il Governo. Quindi vale solo per le attività correnti. E poi passerà il tempo necessario per fare le elezioni, ci dovrà essere l'insediamento del nuovo ministro, magari il cambiamento di tecnici e esperti. Tutto questo comporta un grande rischio per il nostro Paese: potremmo avere un nuovo ministro non prima di metà o fine ottobre, quando ormai la campagna vaccinale d'autunno", in cui si dovrebbero fare i richiami con vaccini aggiornati per mettere in sicurezza la stagione invernale, "sarà bella che fatta, andata": è il timore espresso da Matteo Bassetti.
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