Quel lutto a cui non ci abitueremo mai
L'improvvisa scomparsa della 18enne Benedetta Quadrozzi getta la città di Frosinone nello sconforto. Restano da capire le cause
Ci sono cose della vita cui fai fatica ad abituarti. Sono quelle ingiustizie che cozzano con il concetto di vita. Da adolescenti ti senti immortale, la morte dovrebbe essere vietata a quell’età, eppure spesso va di scena quel film che lascia i genitori piangere i figli, che ogni volta resta la tragedia più grande. Il momento più innaturale del corso della vita. Se ci siamo abituati alla vita che resta un magnifico film dove però conosciamo già il finale, non ci abitueremo mai a quel film che si interrompe già dopo pochi minuti. Così la comunità di Frosinone e Alatri piange Benedetta Quadrozzi, la 18 enne che giovedì scorso mentre giocava a tennis col suo istruttore ha subito un arresto cardiaco, la ragazza è scivolata nel buio per 7 lunghissimi minuti mentre si tentava disperatamente di farla ritornare con un massaggio cardiaco. Il tempestivo arrivo dell’ambulanza pareva aver scongiurato il peggio, ma la ragazza è caduta di nuovo nel tunnel dell’incoscienza e vani sono risultati i tentativi di farla tornare cosciente. Così, ai genitori non è rimasto altro che decidere di far rivivere la loro Benedetta in altre persone, espiantando gli organi. Oggi pomeriggio alle 15 a Frosinone, presso la chiesa del Sacro Cuore, ci saranno gli ultimi saluti a Benedetta. Resta da capire le cause del malore e del decesso.
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