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Le bollette resteranno alte fino al 2024

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La bolletta energetica dell'Europa rimarrà alta fino al 2023 e, probabilmente, fino al 2024. A sostenerlo in un report è Roman Boner

La bolletta energetica dell'Europa rimarrà alta fino al 2023 e, probabilmente, fino al 2024. A sostenerlo in un report è Roman Boner, Portfolio Manager della strategia RobecoSam Smart Energy Equities di Robeco. "Con le forniture di gas che scarseggiano e i prezzi dell'elettricità che si mantengono elevati - sottolinea l'analista-, l'Europa si trova nella fase più acuta della crisi energetica. Tuttavia, un inverno mite potrebbe contribuire a evitare nei prossimi mesi blackout e razionamenti drastici. Finora, l'Europa si è assicurata importazioni di Gnl (Gas Naturale Liquefatto) diversificando i fornitori e la speranza è di ridurre ulteriormente la domanda attraverso un mix di consumi volontari e obbligatori per l'industria e le famiglie negli Stati membri. Le misure stanno funzionando e le riserve si stanno accumulando. Le importazioni di gas dalla Russia sono passate dal 40% a meno del 10% in meno di un anno. Nel frattempo, le riserve invernali per l'intero blocco dei Paesi europei sono tornate a un rassicurante 90%".

Secondo Robeco "i tagli ai consumi dovrebbero essere permanenti per garantire la sicurezza energetica nel medio termine. Si prevede una guerra di lunga durata, il che significa che un brusco abbandono delle forniture russe costringerà l'Europa ad affidarsi a un mercato spot a breve termine, rigido e volatile, per soddisfare il proprio fabbisogno di energia. Ciò significa che la bolletta energetica dell'Europa rimarrà alta fino al 2023 e, probabilmente, fino al 2024, quando verranno costituite nuove riserve prive degli approvvigionamenti russi".

Robeco ritiene che l'Ue, sottolinea l'analista, "debba favorire l'approccio discriminatorio olandese, in cui i prezzi sono sottoposti a un tetto massimo, dopo il quale i consumatori pagano il prezzo pieno di mercato. In questo modo si smorzerebbe l'impatto degli alti prezzi dell'energia per le famiglie e si frenerebbero i consumi eccessivi. Inoltre, a meno che non si verifichi un inverno rigido in Asia settentrionale, riteniamo che l'accesso della Cina all'abbondante gas russo e il rallentamento dell'economia interna ridurranno la concorrenza globale e manterranno le forniture di gas verso l'Europa".

La regolamentazione in materia di energia, rileva l'analista, "ha sostituito la prudenza fiscale come nuovo mantra dell'Ue, ma non tutti gli Stati si troveranno ad affrontare gli stessi vincoli e l'impatto sarà disomogeneo tra gli Stati membri. La posizione geografica naturale, il mix nazionale di combustibili, le temperature delle varie regioni e le disparità nella capacità di stoccaggio influenzeranno pesantemente la furia dell'inverno nei vari Stati membri. Nonostante la retorica e i litigi iniziali, emergeranno accordi di condivisione dell'energia che ridurranno ulteriormente i rischi di scarsità per i singoli Paesi".

Anche se i blackout saranno probabilmente evitati, sottolinea l'analista, "lo stesso potrebbe non accadere per eventuali fallimenti. Come per i Paesi, l'impatto dei prezzi dell'energia sarà disomogeneo tra i settori e le aziende e le imprese ad alta intensità energetica sono quelle che stanno sostenendo il peso maggiore di questo periodo di crisi. I profitti dei settori ad alta intensità energetica, come quelli delle utilities, della lavorazione dei metalli e i prodotti chimici, saranno colpiti per primi, con effetti secondari nei settori alimentare, alberghiero e dei trasporti".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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