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Bombardamento Israele a Beirut colpisce pure contingente italiano

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Il contingente della missione Unifil di cui fa parte l'Italia, vicinissimo all'obbiettivo

I caccia di Israele hanno condotto un raid aereo nel centro di Beirut, capitale del Libano, tra i quartieri di Ras El Nabaa e Bourj Abi Haidar. Secondo due fonti della sicurezza citate dall'emittente al-Arabiya, il raid aereo ha causato la morte di 11 morti e 48 feriti. Danneggiato stanziamento del contingente italiano.

Sarebbe Wafiq Safa, capo dell'apparato di sicurezza di Hezbollah nonché cognato di Hassan Nasrallah, l'obiettivo del raid. Lo ha riferito Sky News Arabia, citando una fonte israeliana, secondo cui Safa è responsabile di Hezbollah per le relazioni con il governo di Beirut. 

Intanto 3 riservisti israeliani hanno perso la vita in scontri con i miliziani di Hamas nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono le Idf identificando le vittime in Ori Moshe Borenstein, 32 anni di Moreshet, Netanel Hershkovitz, 37 anni di Gerusalemme e Tzvi Matityahu Marantz, 32 anni, di Bnei Adam. Sale così a 353 il numero dei soldati israeliani che hanno perso la vita durante l'offensiva di terra a Gaza.

Idf, avvisato Unifil prima di aprire fuoco, Hezbollah opera vicino basi**

''L'organizzazione terroristica Hezbollah opera all'interno e in prossimità di aree civili nel Libano meridionale, comprese le aree vicine alle postazioni Unifil''. E' quanto afferma l'Idf in una nota spiegando che le Forze di difesa israeliana stanno operando nel Libano meridionale e mantiene comunicazioni di routine con l'Unigil.

In particolare, si legge in una nota, ''stamattina le truppe dell'Idf hanno operato nell'area di Naqoura, accanto a una base Unifil. Di conseguenza, l'Idf ha ordinato alle forze Onu nell'area di rimanere in spazi protetti, dopodiché le forze hanno aperto il fuoco nell'area''.

Mo: cos'è la missione Unifil, il contributo dell'Italia con 1200 militari/Scheda
E' di 1.256 militari italiani la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato in Unifil, 374 mezzi terrestri e sei mezzi aerei. Sono i numeri della missione dell'Onu in Libano finita sotto l'attacco israeliano che ha colpito il quartier generale e due basi a comando italiano. La missione Unifil, come si ricorda sul sito web della Difesa, è nata con la risoluzione 425 adottata il 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in seguito all'invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). Successive risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione. "Prima della crisi di luglio/agosto 2006 la missione delle forze Unifil era quella di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal Libano, assistere il governo libanese nel ristabilire la propria autorità nell'area ripristinando così la sicurezza e la stabilità internazionale", si legge sul sito web del ministero della Difesa.
Con la risoluzione 1701 dell'11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha previsto il potenziamento del contingente militare di Unifil. Tra i tanti scopi della missione monitorare la cessazione delle ostilità, accompagnare e sostenere le Lebanese Armed Forces (Laf) nel loro rischieramento nel Sud del Paese, comprendendo la Blue Line, prevenire la ripresa delle ostilità, mantenendo tra la Blue Line e il fiume Litani una area cuscinetto libera da personale armato, assetti ed armamenti che non siano quelli del governo libanese e di Unifil. Attualmente Unifil, si legge sul sito della Difesa, continua a monitorare il rispetto del cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line. Le attività operative attualmente svolte da Unifil consistono in: osservazione da posti fissi; condotta di pattuglie; realizzazione di check-point; collegamento con le Forze Armate libanesi e pattugliamento marittimo.

10 Ottobre
Autore
Luciano Razzano

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