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In Brasile la democrazia è in pericolo

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Sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro attaccano il Parlamento non accettando la sconfitta elettorale che ha visto vincente Lula

La democrazia in pericolo. Proprio perché non si rispettano le regole della democrazia. I sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro hanno fatto irruzione nel Parlamento di Brasilia sfondando i cordoni di sicurezza. Un assalto che ricorda sempre a gennaio l'attacco a Capitol Hill a Washington da parte della folkloristica truppa simpatizzante Trump, sconfitto alle elezioni americane. La polizia brasiliana ha usato gas lacrimogeni per respingere i facinorosi, sebbene anche la sede della Corte suprema è stata presa d'assalto, segno che forse è un piano premditato. Gli Stati Uniti condannano "fortemente" l'attacco alle istituzioni in Brasile da parte dei supporter dellì'ex presidente Jair Bolsonaro. "La violenza non ha posto in una democrazia. Condanniamo fermamente gli attacchi alle istituzioni dell'esecutivo, del legislativo e del potere giudiziario a Brasilia, che sono un attacco alla democrazia. Non c'è alcuna giustificazione per questi atti!", ha detto l'ambasciatore americano a Brasília, Douglas Koneff.

Anche in Italia arrivano messaggi di sostegno al governo di Lula, che al momento della rivolta si trovava nel sud del paese per portare conforto alle popolazioni alluvionate mentre Bolsonaro, che non si è mai congratulato con il nuovo presidente, ha lasciato il Paese il 30 dicembre, dove rischia di essere processato per la leggerezza con cui ha condotto l'emergenza della pandemia. "Con Lula, col popolo brasiliano con la democrazia". Lo scrive su twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. 

"L'attacco alle Istituzioni da parte dei sostenitori di Bolsonaro è gravissimo: chi crede davvero nella democrazia non può restare in silenzio. Solidarietà e massima vicinanza al Presidente Lula, al popolo brasiliano". Lo scrive su twitter il leader M5s Giuseppe Conte.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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