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Ottima vendemmia ottimo Brunello di Montalcino

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L'11 novembre al via Benvenuto Brunello con l'Annata 2018 e la Riserva 2017, debutto anche a Londra, New York Toronto e Los Angeles

Il Brunello di Montalcino resiste alle avversità, dal tempo atmosferico al covid, alla guerra in Ucraina. La Doc continua a marciare e la vendemmia appena conclusasi promette bene per quella che sarà, dopo cinque anni di invecchiamento, l’annata 2027. “Vedremo vini profumati, con una bella struttura e con un grado alcolico non esagerato, in una parola eleganti”. E’ visibilmente soddisfatto il presidente del Consorzio del vino Brunelllo di Montalcino Fabrizio Bindocci nell’anticipare all’Adnkronos l’andamento della raccolta di quest’anno.

"A luglio guardavamo il cielo che non prometteva niente di buono, la siccità ci preoccupava - spiega Bindocci che è anche viticoltore ed enologo - ma poi dal 25 luglio è arrivata la pioggia che ha dato turgore alla bacca e alla vite, inoltre, l’escursione termica ha aiutato in termini di acidità”. La qualità è garantita anche "se i volumi sono inferiori all’anno scorso tra il -5 e il -10%". Del resto “il nostro punto di forza è alzare in alto l’asticella della qualità - commenta Bindocci – e tenere bassa l’asticella della quantità”. Una politica perseguita da sempre dal Consorzio e dai suoi soci: “abbassiamo la quantità, produciamo meno ma facciamo il vino buono, senza inflazionare il mercato che ci sta premiando".

Una denominazione dunque che continua a mietere successi come per l'Annata 2018 e la Riserva 2017 che saranno presentate proprio a Montalcino, alla 31° edizione di ‘Benvenuto Brunello’, a partire dall’11 novembre con le degustazioni stampa nazionale e internazionale e, nei giorni seguenti agli operatori del settore, ai sommelier e anche a winelover e influencer.

L’anteprima quest’anno per la prima volta estende i suoi confini con il debutto di queste annate del Brunello a Londra, New York Toronto e Los Angeles il 17 novembre. “Abbiamo deciso di rendere ancora più cosmopolita la nostra manifestazione – sostiene Bindocci – partendo dai principali mercati strategici. Non a caso Stati Uniti, Canada e Regno Unito rappresentano la metà dell’export in valore della nostra produzione".

2 anni fa
Foto: consorzio brunello montalcino
Autore
Pasquale Lattarulo

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