L'anno nero dei suicidi in carcere
Il primo semestre si è chiuso con 28 suicidi fra i detenuti e 3 fra gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria
“Si apre subito, dalla casa circondariale di Cagliari, la tragica conta dei morti in carcere e di carcere del secondo trimestre dell’anno, dopo che il primo si è chiuso con 28 suicidi fra i detenuti e 3 fra gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria. È successo stanotte, un giovane di 32 anni arrivato a Uta dalla libertà solo il 30 marzo si è impiccato nella sua cella rendendo vano il pur immediato intervento della Polizia penitenziaria e dei sanitari”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria sottolineando che il numero delle vittime sale a 32 nel 2024.
“L’ennesimo morto ‘per impiccagione’ nelle nostre galere, dove ormai si va incontro a una pena di morte di fatto, si inserisce in un quadro di crisi inarrestabile se non con interventi immediati e d’impatto che prendano atto dell’emergenza forse davvero senza precedenti, quanto meno a guardare il numero record di coloro che si tolgono la vita - continua - Il sovraffollamento detentivo, con 14mila detenuti oltre i posti regolamentari, la carenza di operatori, alla sola polizia penitenziaria mancano 18mila unità, e le molteplici altre deficienze strutturali, infrastrutturali, d’equipaggiamento e organizzative non sono fronteggiabili con azioni ordinarie”.
“Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e i governo Meloni ne prendano concretamente atto e varino un decreto carceri con misure tangibili che non possono riassumersi nella riduzione, sic et simpliciter, a 60 giorni effettivi del corso di formazione per gli agenti di Polizia penitenziaria che inciderà in maniera impercettibile sul numero delle assunzioni, ma che finirà per essere deleterio sul piano della professionalità, della competenza e della crescita del Corpo”, conclude De Fazio.
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