La carne in provetta è già un flop
Sette italiani su dieci (70%) sono contrari alla messa in commercio del cibo artificiale prodotto in laboratorio, dalla carne di pollo fino a quella bovina
Sette italiani su dieci (70%) sono contrari alla messa in commercio del cibo artificiale prodotto in laboratorio, dalla carne di pollo fino a quella bovina, per le perplessità sugli effetti a lungo termine sulla salute umana e sull’ambiente. E’ quanto emerge dall’Indagine Coldiretti/Censis in riferimento alla decisione del ministero della Sanità di Israele di approvare la vendita al pubblico della carne artificiale dalle cellule bovine.
Una decisione che fa seguito alle autorizzazioni concesse per la carne di pollo artificiale da Singapore e Stati Uniti dove era stato dato il via libera dalla FdaA, alla startup californiana Upside Food. Una operazione che a fine dicembre 2023, la rivista tecnologica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston ha inserito tra i più grandi fallimenti scientifici dell’anno in quanto, nonostante il via libera alla commercializzazione ottenuto dalle autorità Usa, non vi sarebbe ancora traccia di prodotti di laboratorio nei supermercati e la produzione su larga scala risulterebbe più problematica del previsto. In particolare, diverse inchieste giornalistiche, a partire da quelle del Wall Street Journal, hanno evidenziato che Upside Food utilizzava molta manodopera, plastica ed energia per produrre pochissimi filamenti di pollo.
La diffidenza si è diffusa anche in Europa dopo l’approvazione legge italiana che ha introdotto il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali nel rispetto del principio di precauzione ed in attesa di risultati scientifici della ricerca pubblica indipendente per evitare di usare gli uomini come cavie.
Dubbi sono stati espressi infatti in Austria e Francia dove è stata depositata al parlamento la proposta di legge “per vietare la produzione, la lavorazione e la commercializzazione di carni sintetiche in tutto il territorio nazionale”, nell’interesse della salute umana, della salute degli animali e dell’ambiente per iniziativa di un gruppo di parlamentari dell’Assemblea Nationale francese, appartenenti al partito Les Républicains, che fa parte del nuovo Governo.
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