Covid: in calo la positività ma subentra Cerberus
E' in lieve calo il tasso di positività per Covid-19 in Italia nell'ultima settimana: si attesta a quota 13,5%, 2,5 punti in meno rispetto alla settimana precedente
E' in lieve calo il tasso di positività per Covid-19 in Italia nell'ultima settimana: si attesta a quota 13,5%, 2,5 punti percentuali in meno rispetto alla settimana precedente (16%). E' quanto emerge dal bollettino settimanale del ministero della Salute che fotografa l'andamento della situazione epidemiologica da Covid-19 nel Paese. Calano anche i test eseguiti in 7 giorni: il bollettino riporta infatti 1.019.362 tamponi, il 6,8% in meno rispetto alla settimana precedente (1.093.207)
La variante denominata 'Cerberus' di Sars-Cov-2 "sta prendendo piede", come rileva la flash survey dell'Istituto superiore di sanità, secondo la quale il ceppo rappresenta oltre il 64% delle infezioni contro il 30,7% della precedente indagine. "Ce lo aspettavamo, ma ora servirà capire come si comporterà Cerberus. Il fatto che, tutto sommato, non stanno aumentando i ricoveri, potrebbe significare che questa variante, pur essendo diffusiva, non sta causando un incremento di casi pericolosi, ma questa conclusione non la possiamo trarre con assoluta certezza, al momento, serve più tempo". A dirlo all'Adnkronos Salute è Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, commentando i dati dei bollettini diffusi oggi dall'Iss sui dati Covid e sulla diffusione delle varianti.
I dati sulla situazione epidemiologica Covid, però, per quanto riguarda i contagi, sottolinea Galli, "attualmente non sono attendibili, perché le persone che si infettano fanno il test ormai in una percentuale assolutamente minoritaria. Per cui, praticamente, non vengono registrate le nuove infezioni. Quello che conta, e che dà un quadro veritiero della situazione, sono i numeri dei ricoveri e delle rianimazioni, mentre resta increscioso il numero dei morti - denuncia - anche i dati di questa settimana confermano il trend visto fino ad oggi". Per valutare la temibilità di Cerberus, ribadisce Galli, "saranno questi - ricoveri, terapie intensive e decessi - i dati a cui far riferimento per comprendere l'impatto della variante, valutando se ci sarà un'impennata o se, come speriamo, continueremo ad andare avanti così".
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