E l'Italia coltivò il gas

La strategia governativa "punta ad accrescere di 25 miliardi di metri cubi, entro il 2025, l’approvvigionamento di gas alternativo rispetto a quello russo" e l'articolo 5 del dl Aiuti "introduce significative misure di semplificazione ed accelerazione delle procedure e degli atti preordinati alla realizzazione delle unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione da allacciare alla rete di trasporto attualmente esistente" ha affermato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. 

Secondo il ministro, "la premessa affinché tali misure si rilevino adeguate allo scopo e realmente efficaci sta nell’attestazione che siffatte opere costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti e come tali esigono la nomina di uno o più Commissari straordinari di Governo. La principale misura di semplificazione introdotta dalla norma è l’autorizzazione unica, rilasciata dal Commissario in esito ad un procedimento unico, necessaria alla realizzazione e all’esercizio dei terminali di rigassificazione".

"Unica perché sostituisce ogni autorizzazione, concessione, parere e nulla osta comunque denominati e che può finanche superare la valutazione di impatto ambientale previa comunicazione alla Commissione europea".

“Il gas russo sta fluendo. Al momento non c’è un’emergenza cogente e contingente. Però data la situazione instabile e la drammaticità della guerra, per prudenza stiamo andando avanti con gli stoccaggi". Lo afferma il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, in audizione alle Commissioni riunite V Bilancio e Tesoro e VI Finanze su dl aiuti.

"Al momento siamo intorno al 48-49%, in netta risalita rispetto a qualche settimana fa. Dobbiamo arrivare a circa al 90%. In media se riusciamo a mettere 2 mld di metri cubi al mese possiamo dire che va bene e stiamo proseguendo in maniera costante a riempire gli stoccaggi" conclude Cingolani.