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Basta bollettini Covid: amplifica le ansie

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Mario Clerici, docente di immunologia dell'università degli Studi di Milano: 'basta chiamarla pandemia, ora è un'epidemia'

"Io credo che a questo punto della pandemia di Covid, che nella realtà non è più una pandemia, ma un'epidemia, il bollettino" giornaliero di casi, ricoveri e morti "generi ansia in coloro che sono suscettibili all'ansia e non ne vedo più l'utilità". E' la visione di Mario Clerici, docente di immunologia dell'università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, che intervenendo su un dibattito che in questo periodo spesso sotto i riflettori - sull'opportunità o meno di continuare a comunicare di 24 ore in 24 ore i dati Covid alla popolazione - evidenzia come non sia più necessario diffondere questi dati.

Se in passato poteva contribuire a tenere alta l'attenzione delle persone anche sull'importanza di vaccinarsi e di usare le mascherine, ora rischia di rimanere solo "un fattore ansiogeno che non serve più. Scatena le paranoie di coloro che sono tendenti all'ipocondria - evidenzia Clerici - Oggi", in definitiva, "io terrei il bollettino per chi fa sanità pubblica, ma diffonderlo alla popolazione non vedo che senso abbia".

"I primissimi dati sui nuovi booster anti-Covid sono interessanti perché ci dicono che la risposta immunologica indotta dal vaccino nuovo è marginalmente migliore rispetto a quella del vaccino vecchio, non c'è una differenza così grossa. Questo ci dice che i primi vaccini usciti" contro Sars-CoV-2 "erano fatti bene". "Quanto alle nuove sottovarianti", da Centaurus a Gryphon, "sono incroci di sottovarianti Omicron. L'infettività è un po' più alta forse, ma la mortalità appare", dai dati attuali delle aree in cui si sono diffuse particolarmente, "più bassa. Nell'ultima settimana a livello mondiale l'infezione è scesa del 6%, ma la percentuale di patologie gravi è scesa del 30%. Quindi, se anche queste nuove sottovarianti soppianteranno quelle vecchie - e lo faranno probabilmente - non deve essere di per sé un motivo di preoccupazione". 

"Magari aumenteranno un pochino le infezioni, questo è ciò che ci aspettiamo ad oggi. Poi, un'altra cosa che sappiamo, ed è una buona cosa che peraltro ci aspettavamo, è che gli antivirali funzionano anche contro queste varianti nuove" di Sars-CoV-2. L'invito di Clerici, alle categorie per le quali è indicato, è a fare i booster. "I dati dicono che la quarta dose - e non sorprende - aumenta il livello di anticorpi e di protezione. Per cui senz'altro è consigliabile farla. Con quale booster? Non cambia molto", conclude evidenziando come funzionino tutti bene contro la malattia grave.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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