Il Pil cresce ma l'agricoltura soffre
L'anomalia è dovuta al mix del cambiamento climatico, al balzo dei costi di produzione, dall’energia ai fertilizzanti ai mangimi d
In controtendenza all’andamento generale, il valore aggiunto cala solo per l’agricoltura e la pesca per effetto del mix micidiale dell’andamento climatico anomalo con danni stimati ad oltre 2 miliardi per i raccolti a fronte del balzo nei costi di produzione, dall’energia ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. E’ quanto segnala la Coldiretti in riferimento all’andamento del Pil nei conti economici trimestrali dell’Istat relativi al quarto trimestre 2021 che evidenziano per l’intero anno un valore del Pil in aumento del 6,5% rispetto al 2020.
Sull’agricoltura e la pesca pesano anche le difficoltà della ristorazione con vini e cibi invenduti nei locali svuotati. Il bilancio agricolo è stato sconvolto nel 2021 da un andamento climatico del tutto anomalo a causa di un inverno bollente, il gelo in primavera ed un'estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali che hanno continuato a colpire città e campagne in autunno. Il risultato è stato l’addio in Italia a quasi un frutto su quattro per il crollo di oltre il 27% della produzione nazionale secondo l’analisi della Coldiretti rispetto alla media dei cinque anni precedenti.
A pesare sull’andamento del Pil è stato il balzo dei costi energetici che si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. L’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.
“Il settore agroalimentare ha assicurato un contributo importante alla ripresa dell’economia italiana registrata lo scorso anno, grazie anche alle esportazioni di settore che, con oltre 51 miliardi di euro, hanno raggiunto il massimo storico. Va sottolineato che la percentuale di crescita del PIL in Italia risulta tra le più elevate nella Ue e a livello mondiale” sono le dichiarazioni del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito dei dati, resi noti oggi dall’Istat, sull’andamento dell’economia nel 2021. “Preoccupano, invece, le prospettive per l’anno in corso - prosegue Giansanti - Il caro energia ha già determinato una revisione al ribasso della percentuale di crescita prevista per il 2022. Una marcata contrazione è attesa anche in Germania, che è il principale mercato di sbocco per le nostre produzioni agroalimentari”.
“Dobbiamo poi fare i conti con l’aumento dell’inflazione che riduce il potere di acquisto. Per alcuni prodotti più sensibili all’andamento del canale Ho.Re.Ca già registriamo una diminuzione della domanda - rileva il presidente di Confagricoltura - Servono interventi urgenti e straordinari per tagliare la bolletta energetica a carico delle imprese, in modo da assicurare la continuità dei cicli produttivi. E sul piano strutturale vanno superati i vincoli che frenano la diffusione delle energie rinnovabili”. “L’aumento dei costi di produzione non riguarda solo l’energia”, sottolinea Giansanti.
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