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Confcommercio: inflazione corre, a rischio i consumi

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Dai rincari energetici e l’inflazione, secondo Confcommercio, il rischio è di un aumento di 11 miliardi di spesa energetica

Il periodo natalizio è una boccata d’ossigeno per tutti i commercianti: regali, feste e cene fanno balzare la spesa e i consumi alle stelle. 

Secondo Confcommercio, tuttavia, quest’anno è a rischio il balzo in avanti dei consumi, che potrebbe subire una brusca frenata a causa della recente crisi dei mercati di elettricità e gas, uniti alla crescente inflazione che rischia di superare a inizio 2022 il 4%. Per l’associazione, la combinazione di questi fattori comporterà una maggiore spesa energetica di oltre 11 miliardi per le famiglie e aumenti di elettricità e gas intorno al 40% per le imprese.

L’analisi di Confcommercio si concentra sugli effetti della ripresa inflazionistica e del caro-bollette sulle famiglie e sulle imprese del terziario. Il fenomeno della crisi energetica rischia, secondo la confederazione, di frenare in modo deciso la crescita prevista per il 2022, in quanto il prossimo anno l’impatto sulla spesa di famiglia e imprese sarà ancora più deciso. 

La vivacità dei consumi che si sta registrando in questi giorni rischia di essere una parentesi troppo breve. – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - Inflazione e caro bollette, infatti, potrebbero ridimensionare, già dai prossimi mesi, il reddito reale delle famiglie e la loro capacità di spesa. Il Governo deve, quindi, assumere misure strutturali contro il caro energia”. 

In assenza di misure di contenimento, per il prossimo primo trimestre 2022 si stimano incrementi dei costi dell'elettricità e del gas compresi tra il 38% e il 42%, fa sapere Confcommercio, “Se nel 2020 le famiglie italiane hanno speso in media 1.320 euro per le spese per energia elettrica e gasl’esborso è salito a 1.523 euro nel 2021 con un aumento di oltre 200 euro. Ancora più difficile appare la situazione in prospettiva: nel 2022 questa cifra dovrebbe salire a quasi 1.950 euro (+426 euro rispetto al 2021)”.

Impossibile, tuttavia, affrontare il tema del costo dell’energia senza una, seppur parziale ma accettabile, forma di autonomia energetica. "Occorre affrontare il tema della dipendenza dalle forniture estere, dipendenza che rende l’Italia più vulnerabile e più esposta a forti oscillazioni dei prezzi delle commodities. Inoltre, è necessario avviare una riforma della struttura della bolletta energetica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema".

2 anni fa
Autore
Piergiorgio Michelangeli

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