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Storie da Covid: da Di Maio all'infermiera Martina Benedetti

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Il ministro: "Ho avuto il Covid e il vaccino è l'unico antidoto" mentre l'infermiera è sotto tiro dei NoVax per aver definito esigua la multa di 100 euro

Due storie di questa Italia sotto la morsa dei contagi da Covid19. Quella del ministro degli esteri Luigi Di Maio, che è guarito dalla malattia infettiva e quella di Martina, l'infermiera simbolo della lotta al virus, finita da tempo nel mirino delle minacce dei Novax e negazionisti vari.

"Non c’è spazio per strane teorie, qui ci sono solo la salute e la scienza, ed un unico antidoto al virus: il vaccino". A scriverlo sulla sua pagina Facebook è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dopo che si è appreso che è stato positivo al covid, ma è guarito.

"In molti mi state scrivendo, vi ringrazio per tutti questi messaggi e per il pensiero che mi state dedicando. Sono stato positivo al covid, ma voglio tranquillizzarvi: sto bene, il mio ultimo tampone è negativo e già da domani tornerò a lavorare in presenza al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale", scrive Di Maio.

"L’aumento dei contagi, anche causato dalla variante Omicron, ci deve spingere ad alzare ancora di più il livello di guardia. Il virus è silente e si trasmette con velocità, per questo vi prego di fare attenzione e di vaccinarvi. Tutelate voi stessi, le persone care e il prossimo. È la vita stessa che va tutelata. Non c’è spazio per strane teorie, qui ci sono solo la salute e la scienza, ed un unico antidoto al virus: il vaccino. È grazie a questa arma che si riescono a contenere il covid e i suoi effetti più gravi. Sensibilizziamo più persone possibili", conclude il ministro degli Esteri.

E' una delle infermiere simbolo della prima drammatica ondata pandemica. La sua immagine con il viso segnato dopo ore con indosso le protezioni anti-Covid hanno fatto il giro del mondo. E ieri si è espressa criticamente riguardo alla cifra esigua stabilita per la multa a chi evade l'obbligo di vaccino varato per gli over 50 ("100 euro, il prezzo della nostra salute, delle nostre vite, dei sacrifici che facciamo da due anni", esordiva il suo post). Per quelle parole oggi Martina Benedetti finisce nel mirino di no-vax e altri contestatori sui social.

Pioggia di commenti offensivi che vanno dall'invito a postare "l'estratto conto degli ultimi due, terribili, anni che ha passato" all'accusa di prendere "mazzette" da Big Pharma. C'è chi la invita ad "andare a fare la soubrette", chi l'accusa di "fare la bella vita" e chi sospetta che dietro alle sue prese di posizione ci sia la voglia di notorietà: "Un altro passo verso la casa del grande fratello", scrive un utente su Twitter. Per molti Martina "si lagna" immotivatamente e una no-vax scrive a chiare lettere: "La mia vita vale più della tua. Punto". Il tutto infarcito di parolacce.

Ma sui social piovono anche parole di solidarietà. A cominciare da quelle del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, fra i primi a denunciare la gogna social che ha investito l'infermiera: "È donna. È giovane. È infermiera. Lavora in terapia intensiva Covid. Collabora con Gimbe. Dice cosa pensa sulla sanzione di 100 euro" e "diventa il bersaglio di no vax & affini con violenze verbali e sessiste irripetibili". "Tutta la mia solidarietà! Forza Martina", commenta in un tweet fra gli altri Raffaele Bruno, direttore dell'Unità operativa complessa Malattie infettive del Policlinico San Matteo di Pavia, lo specialista noto per aver curato il paziente 1 Mattia, il 38enne che fu ricoverato all'ospedale di Codogno e il 20 febbraio con il suo tampone positivo svelò all'Italia la presenza di Covid.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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