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Il Covid c'è ma non è più cattivo

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Il virologo Pregliasco: 'le varianti continuano sulla scia di Omicron, ma non sono più cattive. Continuare a monitorare è fondamentale'

"Le varianti sono qualcosa a cui questo virus ci ha ben abituato". Sars-CoV-2 "ci ha fatto comprendere la capacità evolutiva di un virus instabile come questo". E' "un po' come i virus dell'influenza", che mutano e ogni anno rendono necessario adattare i vaccini. Ma "forse" in questo momento Covid continua ad avere "ancora una maggior velocità" di mutazione "collegata anche alla grande quantità di casi ancora presenti". E' l'analisi del virologo Fabrizio Pregliasco che guarda alla 'mappa' delle varianti Covid oggi circolanti. Un quadro in cui la protagonista è al momento una in particolare: Kraken, XBB.1.5, vicina al 42% in Italia e al 90% negli Usa. In generale, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, è la variante più diffusa attualmente anche a livello globale.

"Ad oggi - spiega il docente di Igiene dell'università Statale di Milano - le varianti di Sars-CoV-2 sono tutte sull'onda di Omicron, magari alcune non ancora ben caratterizzate". E infatti l'Oms segnala nell'ultima settimana monitorata un 14,5% di sequenze virali non assegnate (tutte presunte Omicron in attesa dell'assegnazione di lignaggio discendente), quota salita dal 9,16% dei 7 giorni precedenti. "Per fortuna però", fa notare Pregliasco, queste mutazioni non stanno producendo "caratteristiche peggiori" del virus. Non sembrano essere, in altre parole più cattive. C'è chi fa notare infatti che, nonostante mutazioni collegate a una maggiore trasmissibilità e immunoevasività, Kraken non ha portato a una maxi ondata di casi, ricoveri e decessi, complice anche l'ormai elevata immunità della popolazione. E la stessa Oms evidenzia che le informazioni disponibili su XBB.1.5 non suggeriscono che abbia una gravità clinica più elevata" rispetto agli altri sottolignaggi Omicron.

"Il declassamento di Omicron 4 e 5, depennate dalla lista delle varianti di preoccupazione" in Europa, "dimostra che l'andamento è questo - conclude Pregliasco -. Però bisogna continuare il monitoraggio, fondamentale anche su altri fronti. Tra i primi l'influenza aviaria, che deve essere mantenuta sotto sorveglianza. Da Covid ci deve arrivare un insegnamento anche in questo senso, sull'importanza di mantenere una sorveglianza di tipo epidemiologico, sulle sintomatologie, e anche di tipo laboratoristico e virologico".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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