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Nuovo decreto sostegni tra speranze e polemiche

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Al fine di mitigare il rincaro del costo dell’energia il governo interviene per un totale nel periodo gennaio/marzo 2022 di 5,5 miliardi

Il decreto legge sostegni ter ''interviene per far fronte al caro bollette'' con ulteriori 1,7 miliardi di euro. ''Questo intervento odierno è maggiormente mirato a sostenere il mondo delle imprese''. Così si legge nella nota di palazzi Chigi, al termine del Consiglio dei ministri. L’esecutivo ricorda che era già intervenuto sul primo trimestre 2022 stanziando 3,8 miliardi ''al fine di mitigare il rincaro del costo dell’energia, in particolar modo per le famiglie. Con il provvedimento di oggi, il governo interviene nuovamente con un ulteriore 1,7 miliardi, un totale nel periodo gennaio/marzo 2022 di 5,5 miliardi.

"Anche sul fronte dei ristori le risorse appaiono insufficienti. L’utilizzo dei codici di settore è sicuramente un passo avanti rispetto alla selezione con Ateco specifici, anche se bisogna evitare il rischio di nuove esclusioni. Bene le norme - evidenzia Patrizia De Luise (Confesercenti) - sul credito d’imposta per gli affitti e sgravio per le rimanenze di magazzino e soddisfacenti anche i tagli in materia di costi energetici. Ancora nessuna risposta invece su moratoria debiti bancari e scadenze fiscali. Esprimiamo - aggiunge - infine profonda delusione per gli interventi sul fronte ammortizzatori sociali e per la mancata proroga della cassa Covid-19”.

“Solo nei settori della ricettività, ristorazione, organizzazione viaggi e commercio – conclude la Presidente De Luise - sono a rischio 50mila attività economiche e 250mila lavoratori. Un numero considerevole che va ad aggiungersi alle migliaia di imprese costrette a chiudere per sempre i battenti da inizio pandemia. A Governo e Parlamento chiediamo di sostenere con più vigore le attività nel passaggio attraverso questa nuova fase critica. Ogni impresa chiusa e ogni dipendente senza più un lavoro sono una sconfitta per tutti”.

“Ci auguriamo che le notizie di stampa che stanno circolando in queste ore sull’ipotesi di una stretta sulla cessione del credito per i bonus edilizi prevista dal DL Sostegni ter siano destituite di fondamento. Diversamente, ci troveremmo costretti a prendere atto che il Governo ha deciso di rinnegare sé stesso, gettando imprenditori e famiglie nel caos più completo e bloccando un settore trainante come lo è l’edilizia per l’intero Paese" dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, in merito all’ipotesi che il credito d'imposta possa essere ceduto una sola volta impedendo nei fatti l'opzione dello sconto in fattura. “Una decisione davvero incomprensibile, oltre che ingiustificata, che renderebbe, di fatto, l'opzione dello sconto in fattura inapplicabile da parte di tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, che proprio sulla base di quanto deciso con la legge di Bilancio di fine anno, hanno pianificato investimenti e piano di lavoro. Chiediamo al Governo un immediato chiarimento affinché non venga prevista nessuna modifica all’attuale meccanismo di cessione del credito dal Governo stesso recentemente deliberato”.

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Autore
Pasquale Lattarulo

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