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La difficile fine del conflitto in Medio Oriente

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Israele non dovrebbe rivendicare i territori e Hamas non detenere il potere in Plalestina

"Due cose non devono succedere alla fine di tutto questo, e sono l'occupazione israeliana di Gaza o Hamas che rimane al potere". Così l'inviato speciale Usa per le questioni umanitarie in Medio Oriente, David Satterfield, in una conferenza stampa via Zoom con la stampa internazionale, sintetizza la posizione di Washington per quanto riguarda le ipotesi del dopo conflitto a Gaza.

"Gli Stati Uniti privatamente e pubblicamente hanno detto che ci debba essere un fondamentale ruolo palestinese nel decidere il futuro della Cisgiordania e Gaza e che non ci può separazione di Gaza come questione politica dal futuro della Cisgiordania", ha aggiunto, ribadendo la convinzione che questo debba avvenire nella cornice della "soluzione dei due Stati che è la massima garanzia per un futuro pacifico" per israeliani e palestinesi.

Il diplomatico ammette però che se questa "è la cornice", il modo in cui arrivare a questo obiettivo "dipende dalle circostanze", ed in particolare "da come finisce questa campagna, se Hamas è eliminata come minaccia" che rappresenta per israeliani e per la popolazione stessa palestinese.

Il diplomatico non ha poi escluso come una soluzione "a cui lavorare" quella di una "forza regionale internazionale che muova verso il ruolo palestinese a Gaza e Cisgiordania".

Nel rispondere alle domande sull'alto numero di civili palestinesi uccisi nell'offensiva israeliana, Satterfield ha ribadito più volte l'impegno degli Stati Uniti nell'esortare ed aiutare gli alleati israeliani a minimizzare il numero di vittime civili. Ma ha anche sottolineato che "da 16 anni Hamas si deliberatamente nascosta all'interno ed intorno ad obiettivi civili, e questo rende enormente più difficile" minimizzare le vittime civili.

10 Novembre
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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