Per la Disney World la pacchia è finita

Il governatore della Florida Ron DeSantis ha avviato il procedimento per inasprire i controlli e sottrarre i poteri speciali di cui ha fino a ora goduto il territorio in cui si trova Disney World, segno che lo scontro dello scorso anno sui discorsi con contenuti Lgbtq nelle scuole, vale a dire sul Parental Rights in Education Act, la legge bollata come "dont's say gay" dai suoi oppositori, fra cui appunto, la Disney, è tutt'altro che concluso. "Il regno della corporation è arrivato alla fine", ha dichiarato la portavoce del governatore, Taryn Fenske.

In una nota pubblicata sul sito del governo di una contea dello stato, si annuncia che ai deputati della Florida sarà chiesto di aumentare i controlli dello stato sul distretto in cui si trova il parco a tema.

Lo scorso anno, l'esponente del Gop aveva firmato una legge in cui eliminava il Reedy Creek Improvement District della Disney World (la giurisdizione governativa e il distretto fiscale speciale del territorio in cui si trova il resort), dopo che aveva rimproverato la compagnia per essersi opposta a una legge che aveva promosso con limitazioni al modo in cui gli insegnanti avrebbero dovuto discutere di questioni Lgbtq.

Il distretto consente alla Disney di operare un'agenzia con poteri quasi governativi per la costruzione di strade e per la raccolta delle tasse. Secondo gli esperti citati dal Washington Post, eliminare il distretto avrebbe conseguenze economiche.

DeSanctis aveva definito la compagnia "woke Disney" (dal nome che prendono le campagne per la denuncia di ingiustizie sociali) denunciando che "aveva passato la linea rossa". L'estensore del progetto di legge, il deputato dello stato Randy Fine ha messo le mani avanti e spiegato che molti dettagli devono ancora essere negoziati anche se, ha precisato, "l'obiettivo è quello di rendere questo distretto speciale proprio come ogni altro distretto speciale nello stato".

Reedy Crrek era stato creato più di 50 anni fa per volere di Walt Disney che voleva costruire la "città del domani" con abitazioni e imprese che avrebbero in parte sostenuto i piani ambiziosi del parco a tema, dove i residenti avrebbero potuto esprimersi su come operare il distretto.