Donne e fragilità: che ripercussioni ci sono?
L'aumento dell'età pensionabile delle donne intacca il tempo disponibile per l’assistenza alle persone fragili
L'aumento dell'età pensionabile delle donne intacca il tempo disponibile per l’assistenza alle persone fragili. Emerge da una ricerca svolta nel Regno Unito da un team di ricercatori - tra cui l’italiano Ludovico Carrino, ricercatore dell’Università di Trieste e del King’s College di Londra - e pubblicato su Journal of policy analysis and management ha indagato l’impatto dell’aumento dell’età pensionabile delle donne sulle attività di cura delle persone fragili, spesso a carico di figure femminili all’interno della famiglia.
Lo studio - condotto su dati inglesi - ha analizzato l'impatto dell'aumento dell'età pensionabile per le donne sulla loro capacità di fornire aiuto ai genitori. I risultati evidenziano l'importanza di tenere conto dell'assistenza intergenerazionale nella riforma delle politiche pensionistiche.
I ricercatori hanno messo in evidenza come l’aumento dell’età pensionabile delle donne nel Regno Unito ha generato a una diminuzione del tempo che le donne britanniche dedicano all’assistenza degli anziani. Ad esempio, per le donne che hanno proseguito a lavorare 30 ore alla settimana, il tempo dedicato all’assistenza agli anziani si è ridotto in media di 6 ore alla settimana. Con tariffe di 10€ all’ora, servirebbero almeno 3000 euro all’anno per recuperare questa riduzione di assistenza.
Le donne che svolgono lavori impegnativi dal punto di vista fisico o psicosociale e le donne della cosiddetta 'generazione sandwich', che hanno cioè sia un nipote che un genitore in vita, registrano la riduzione maggiore. Allo stesso tempo, i ricercatori hanno riscontrato che i genitori anziani hanno subito una riduzione significativa della quantità di cure ricevute dalle figlie. Questa riduzione non è stata compensata da un aumento dell’assistenza da parte di professionisti o di altre fonti di supporto.
E', quindi, probabile che questi cambiamenti nelle politiche pensionistiche influiscano sul benessere della società, riducendo la copertura dell’assistenza agli anziani vulnerabili.
Per i ricercatori, questi risultati hanno importanti conseguenze per le politiche sociali. Nonostante sia noto che un aumento dell’età pensionabile porti alcuni benefici alla società, l’impatto di queste politiche sulla popolazione potrebbe essere meno positivo del previsto a causa di costi sociali molto rilevanti per gli individui. Le riforme pensionistiche dovrebbero essere disegnate di concerto ad altre politiche sociali (dapprima quelle per l’assistenza agli anziani) per ridurre l’impatto sulle generazioni di caregiver e su quelle degli anziani.
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